Lo ammetto: sono decisamente parziale. La Nashville Bluegrass Band è in questo momento al vertice della mia classifica di gruppi bluegrass e qualsiasi loro produzione è destinata a essere molto alta nello mia lista.
Lo sostituzione di due degli elementi originali, inoltre, non ha portato a grossi scompensi nel suono del gruppo: Gene Libbea non fa rimpiangere Mark Hembree a contrabbasso e voce e Roland White è sempre Roland White, anche se Mike Compton ha lasciato un vuoto nel cuore di molti mandolinofili.
The Boys Are Back In Town è bello, vario, ben registrato (non dico anche ben suonato perché mi sembra troppo ovvio), e come i precedenti album della NBB possiede almeno un paio di pezzi di autori contemporanei da Nashville, ma non mancano i tradizionali, uno Stephen Foster d’annata, un Everly Brothers semisconosciuto, e alcuni originali dei membri dello band.
Se non diverrà il disco dell’anno 1990 poco ci manca: a voi il giudizio.
Sugar Hill 3778 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 1990)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 7, 1991
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