Ray Wylie Hubbard è una delle figure più rappresentative del tanto favoleggiato progressive country-movement in Texas dell’ultimo ventennio. Un’affermazione avvalorata, nella seconda metà degli anni ’90, da albums come Loco Gringo’s Lament e Dangerous Spirits. Un autentico honky-tonk hero, anche se non dei più fortunati, che ha capacità di comunicativo e carismatico performer, come testimonia questa sua produzione registrata dal vivo al Cibolo Creek Country Club.
In compagnia di Stephen Bruton, mandolino e chitarra, Lloyd Maines, dobro e steel guitar, Lisa Mednick, accordion e voce, Paul Pearcy, percussioni, e Chris Maresh, basso, ci offre una lunga serata texana dove ci ripropone le sue songs più famose e molti brani del recente Dangerous Spirits, in una dilatata e rilassante atmosfera live. Un cantautore capace di scrivere onesti e realistici ritratti della vita e dell’amore, creatore e narratore, si trasforma in un’affascinante entertainer. La voce è intensa e drammatica, ma non manca di humour, gli strumentisti sono sublimi, le songs familiari, un sound acustico avvolge le sue country-ballads che si orientano in ugual misura verso il folk, il western, il rock e il gospel, velate da un delicato e nostalgico old-time feeling.
Ray Wylie costruisce le sue songs su pochi strumenti, con uno string sound sobrio ed essenziale, addolcito dalla presenza di accordion e pedal steel in alcuni brani. Honky tonk senza tempo, in una dimensione così intensa, palpitante e vera, da toccare direttamente il cuore. Quando la mitica Redneck Mother, autentico ‘obligatory encore’, chiude l’album, ci accorgiamo che Wylie, pur con un album interlocutorio come può essere un live di brani noti, dà voce e melodie ad un lavoro da collocare, ancora una volta, tra le migliori produzioni honky tonk cantautorali Made in Texas.
Misery Loves Co. 0003 (Singer Songwriter, 1998)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 31, 1999
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