Strano disco, per lo meno secondo i canoni standardizzati di valutazione, sulla base dei quali siamo soliti misurare la validità di un disco.
Non fatevi innanzitutto fuorviare dal numero dei titoli elencati sul retro del CD (22), perché diversi brani sono classiche ‘recitations’ di cowboy poetry e cowboy humor, per la comprensione delle quali è necessaria una conoscenza piuttosto approfondita dello slang del sudovest.
I brani cantati e suonati sono assimilabili alle ‘field recordings’ (se non altro per gli arrangiamenti, che definire ‘spartani’ è un sottile eufemismo) collezionate dal noto ricercatore e studioso di folklore USA Alan Lomax, quindi coloro che immaginano di scoprire nuove cowboy songs resteranno irrimediabilmente delusi.
Presenze meno sconosciute di altre sono rappresentate da Glenn Ohrlin, con diversi albums all’attivo, anche su Rounder Records (divertente la sua cover del classico di cowboy-humor The Cowboy’s Reincarnation) e Brownie Ford, artista sotto contratto per l’etichetta Flying Fish Records, che propone i traditional Streets Of Laredo e Banks Of The Ponchartrain.
Fra gli interpreti (a me) sconosciuti abbiamo il piacere di essere introdotti a Everett Brisendine, Ken Throwbridge, Johnny Whelan, Karin Haleamau (di indiscutibili origini Hawaiiane), Duff Severe, Kindy Sproat, Junior Daugherty, Gary Haleamau e Manu ed Ipo Kahaialii, personaggi questi che dubito fortemente avremo modo di incontrare nuovamente sulle nostre piste musicali.
Il disco è registrato live nel corso di un tour denominato appunto ‘Cowboy Tour’, ma l’entusiasmo del pubblico appare comunque piuttosto tiepido, anche laddove le barriere linguistiche non dovrebbero esistere, o comunque rappresentare un problema.
Rounder 82161-0473-2 (Cowboy Music, 2000)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 61, 2002