Shawn Camp nel 1993 esordì con un disco splendido e sfortunato, ricco di ispiratissima country music ma troppo tradizionale per incontrare i favori della casa discografica e delle radio FM americane. Da allora Shawn è apparso con il contagocce ma ha continuato a sfornare ottime canzoni che sono entrate nel repertorio dei grandi di Nashville facendolo diventare quello che in America chiamano ‘musician’s musician’, un apprezzatissimo autore.
Estate 2001: Shawn Camp pubblica autonomamente il suo secondo album, Lucky Silver Dollar, lontano dai riflettori di Music City ma con una manciata di grandi personaggi della Nashville che conta. A partire dalla produzione affidata ad Allen Reynolds (un nome su tutti, Garth Brooks) e Mark Miller che è anche l’ingegnere del suono. Le sonorità sono deliziosamente elettro-acustiche, le canzoni confermano che il tempo non è passato invano e la voce di Shawn Camp, che tanto aveva colpito nel suo album di esordio, è calda e profonda come sempre.
E’ sinceramente un grande piacere ritrovare un artista che pareva destinato ad un oblio veramente immeritato. Sono ben quattordici le canzoni che compongono il disco ed il livello è notevole: le più note a chi segue la scena di Nashville sono How Long Gone, ripresa da Brooks & Dunn e Can’t Have One Without The Other da Tracy Byrd, entrambe qui proposte in versione più rilassata ma strumentalmente sempre grandi.
Baby’s Gone Home To Mama è stata inserita da John Anderson nel suo ultimo Nobody’s Got It All, a dimostrazione che Shawn è ancora un autore ricercatissimo.
Splendidi sono gli interventi di Barry Walsh al piano elettrico, che in tutto l’album impreziosisce il suono, e di Rod Riley alla national steel.
Soffermandoci sui musicisti che appaiono in questo disco, oltre ai già citati, sono da ricordare Russ Pahl alla steel guitar, Stuart Duncan al fiddle e al mandolino, Harley Allen e Carl Jackson che offrono il loro contributo vocale e Kenny Malone alla batteria.
I Feel More Like I Do Right Now è un gustoso mix di honky tonk e rock’n’roll, That Ol’ Love Thing sarebbe perfetta nel repertorio caraibico di Jimmy Buffett mentre Tune Of The Twenty Dollar Bill, I Ain’t The Hero e Fallen Star Saloon sono tre fresche melodie prettamente tradizionali.
In tutto l’album comunque si respira un’aria frizzante e leggera, le canzoni scorrono benissimo alternando ballate a ritmi più accesi anche se mai eccessivamente. Personalmente consiglio caldamente questo disco in quanto Shawn Camp ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare da tutti coloro che amano la più genuina American Music, senza tante etichette. Vale la pena fare un piccolo sforzo per cercare il disco, scoprirete un grande artista.
Skeeterbit SBRCD 1001 (Traditional Country, Singer Songwriter, 2001)
Remo Ricaldone, fonte Country Store n. 61, 2002