Uno tra le decine di gruppi, che, con vario successo, popolano il sottobosco bluegrass negli USA e fuori. Alcuni sono eccellenti, altri, come questo, vivono senza infamia e senza particolare lode.
Art Stevenson, con il suo gruppo, è al suo terzo album: ma, probabilmente, e naturalmente, ha il budget limitato. Questo, purtroppo, si sente nella qualità del suono e del missaggio; va detto che la competenza dei musicisti riesce lo stesso a filtrare attraverso l’eccesso di riverbero.
Mi piace molto la voce della moglie di Art, Stephanie, che suona il contrabbasso e canta una deliziosa Little Red Wagon (che è sostanzialmente Don’t Let Your Deal Go Down con le parole cambiate). Voce da contralto assai più godibile di quella di Art, che riesce accettabile sui pezzi più veloci e standard.
Tra i pezzi ce ne sono due composti da Art e da Stephanie, diversi da Reno & Smiley, ed alcuni standard, Unwanted Love non particolarmente memorabile, Sail Away Ladies (alias Sally Ann) assolutamente deliziosa, dove l’armonica di Art Stevenson fa la parte del leone, al posto dell’usuale fiddle, suonato con competenza da Len Springer (e complimenti al banjoista Dale Reichert, che suona anche il dobro, e sfoggia due notevoli baffoni alla Wyatt Earp); ed una First Wipporwill, eseguita a due voci.
E, noto, quando canta insieme alla moglie, il nostro Art canta molto meglio: sarà l’amore, o, più probabilmente, il blend raggiunto con la convivenza (è il bello del cantare in coro: due o tre voci mediocri, messe assieme in buona armonia, possono suonare molto, molto bene).
Direi che il punto di forza del gruppo sono proprio questi duetti, specialmente quando le due voci sono mixate in modo uguale.
Peccato per la qualità del suono: ma, ripeto, non credo si tratti di incompetenza, piuttosto di scarsità di pecunia.
Wolf Track Music WT 103 (Bluegrass Tradizionale, 2000)
Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 61, 2002