Grida alla luna, nella migliore tradizione country, l’ultraquarantenne Sam Bush. Al suo terzo album ‘solo’, il mandolinista e violinista animatore dei New Grass Revival nonchè capobanda dei Nash Ramblers riprende il suo discorso musicale, mischiando atmosfere bluegrass, virtuosismi in chiave lirica (molto new acoustic music), rielaborazioni pimpanti di brani pop e omaggi alla propria tradizione.
Il nuovo CD, sempre edito dalla Sugar Hill (SHCD-3876), ce lo mostra in ottima forma fisica e strumentale, come una specie di rocker acustico che imbraccia il mandolino al pari di una Stratocaster.
Howling At The Moon recita il titolo di questa raccolta di quattordici brani: alcuni brevissimi, come quel Cloverleaf Rag di 48 secondi in ricordo del padre, altri eccessivamente stiracchiati come la Hold On presa dal repertorio dei Traffic o la strumentale Mr. Freddie scritta insieme al vecchio sodale John Cowan.
Naturalmente, il disco sfodera una sua godibilitá, tale da non farne solo un ‘oggetto’ per mandolinisti in cerca di riff da copiare.
Bush è un capofila, estroso e duttile, di quella schiera di talenti uscita dall’Accademia di Nashville: insieme a Bela Fleck, a Jerry Douglas, a Mark O’Connor, a Russ Baremberg, ha ridefinito il suono e gli orizzonti artistici del proprio strumento – il mandolino – estraendone sonoritá inedite, di notevole suggestione ritmica.
E proprio Fleck e Douglas, compagni di tante avventure musicali, tornano in alcune delle tracce, insieme a due elementi dei Nash Ramblers (Atamanuik alla batteria, Randall Stewart alla chitarra) e all’amico Darrell Scott a chitarra e voce.
I brani migliori? Howlin At The Moon che fa da title track, dove la voce potente e espressiva di Bush aggiorna la lezione bluegrass, la strumentale Harbor Docks firmata in coppia con Fleck (vale da sola tutto il CD) e la commossa Song For Roy, in memoria dello scomparso contrabbassista Roy Huskey Jr., cantata con Hammylou Harris. Cosí, per chiudere il cerchio.
Sugar Hill SH 3876 (Blugrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, 1997)
Michele Anselmi, fonte Country Store n. 42, 1998