Spiace dire quello che sto per dire. Spiacerebbe nei confronti di chiunque, ma quando si tratta di due mostri sacri della seconda generazione bluegrass (la prima, ahimé, è quasi tutta andata), spiace in modo particolare. Io vedo, e sento, in questo CD, diversi errori, alcuni veniali, altri non tollerabili nemmeno in una compilation di bande locali, e tutti perfettamente evitabili. E comunque non perdonabili quando commessi da parte di tali professionisti di tale consumata esperienza.
Il titolo lascerebbe intendere una collezione di duetti per mandolino, eventualmente accompagnati da strumentisti ospiti. In effetti, è cosí quasi sempre, e se fosse cosí il disco scivolerebbe via tranquillo. Purtroppo ci sono 4 pezzi cantati, sia pure su un totale di sedici. Non molto, parrebbe. Ma, vi assicuro, abbastanza. Non sto discutendo qui i timbri e lo stile dei nostri due personaggi (entrambe le voci, come noto, sono altissime, e abbastanza zuccherose: non a tutti piacciono, specialmente quella di Jesse). Sto parlando di intonazione. Specialmente Bobby stona veramente tanto, ma cosí tanto da spingere l’ascoltatore a compulsare il ponderosissimo manuale del suo lettore CD per programmare il salto delle canzoni.
Ora, se il produttore avesse fatto il suo lavoro di produttore, avrebbe indotto i due a provare scaldando la voce, o, almeno, avrebbe tagliato le 4 canzoni. Dopo tutto, 12 pezzi strumentali sono piú che sufficienti a mettere in piedi un dignitosissimo CD. Il produttore è peró Sonny Osborne. Che, evidentemente, non aveva voglia di litigare con suo fratello. Pazienza. E peccato, perché il lavoro dei mandolini é buono, anche se con qualche concessione ad una rilassatezza che forse é voluta, ma, sospetto, non sempre.
Ma anche qui: il lavoro è buono. Come ‘buono’? Con due cosí si dovrebbero sprecare i superlativi, si vorrebbe segnalare una pietra miliare nella storia del mandolino. Bene, io, onestamente, non me la sento. Il disco, tolte le canzoni, è piacevole, ma nulla di piú. Puó darsi, naturalmente, che chi suona il mandolino ci possa trovare molto di piú di un ascoltatore casuale.
Rimangono il timbro, riconoscibilissimo, del mandolino di Bobby, ed il cross picking di Jesse: che oggi sembra banale, perché lo fanno tutti, ma lo ha inventato lui. E, naturalmente, un certo valore affettivo, come nelle ultime registrazioni dal vivo di Bill Monroe.
Pinecastle PRC 1107 (Traditional Country, Singer Songwriter, 2001)
Aldo Marchioni, fonte Country Store n.65, 2002
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