Wayne Benson - An Instrumental Anthology cover album

Nella seconda metà degli anni ’90 ha imperversato sulla scena bluegrass una serie di dischi esclusivamente strumentali, chiamati proprio Bluegrass 95, Bluegrass 96 eccetera. Motore del progetto era stato Scott Vestal, dotatissimo e notissimo banjoista, che dai tempi dei Livewire, inizio anni 90, faceva comunella con Wayne Benson, passando per i Continental Divide di David Parmley.
Quei dischi sono notevoli, almeno i primi 3, ma anche i seguenti rappresentano un bell’archivio di standard, pezzi originali, gusto e virtuosismo. Mi risulta siano arrivati al 2001 e mi mancano da allora, anche perché avevano un bel suono, non solo di registrazione, ma proprio di gruppo.
Ecco, questa antologia di Wayne Benson sembra proprio un disco di quella serie, solo che è dedicato al mandolino e alla vena compositiva di Wayne, dato che sono tutte sue composizioni.
E in effetti sembra della serie perché è composto per 8/12 di pezzi già pubblicati in quella serie stessa.
Il risultato è un disco ben suonato, un po’ più noioso rispetto ai dischi da cui è un estratto (anche perché non sono mai riuscito ad appassionarmi al suo stile), ma perfetta rappresentazione della versatilità del Benson.
L’intenzione alta è raccogliere le varie cose diffuse nei sette dischi della serie, quella bassa è avere un proprio prodotto da vendere ai concerti.
Se devo scegliere un brano dico The Galt House Suite, l’unico in 3/4 e uno dei quattro nuovi pezzi proposti.

Pinecastle PRC 6503 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 2003)

Nirvano Barbon, fonte Country Store n. 72, 2004

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