Joe Thompson è uno degli ultimi fiddlers afro-americani ancora attivi nel sud-est degli Stati Uniti.
Il contributo dei neri alla storia della old-time country music deve essere ancora approfondito. Notizie e foto d’epoca dell’Ottocento di schiavi delle piantagioni utilizzati come fiddlers e bajoisti da padroni ‘illuminati'(!) sono documenti parziali del fenomeno di interazione tra il modo di fare musica degli afro-americani ed il repertorio dei discendenti degli immigrati anglo-scoto-irlandesi dell’area.
La scarsa presenza di neri nel mondo della old-time music puó essere giustificata con motivazioni di ordine sia sociale che emotivo, in considerazione dei fatti che seguirono la ‘fine’ della schiavitú.
Joe Thompson rappresenta dunque una eccezione: il nonno Robert, nato nel 1949 in una piantagione di proprietá di tale Walter Thompson, era un fiddler e tutti i suoi figli (tra i quali il padre di Joe, John Arch) diventarono musicisti.
Dall’ascolto di questo disco si potrebbe dedurre che i repertori dei musicisti bianchi e neri nel North Carolina dovevano essere comuni. Georgia Buck, Molly Put The Kettle On, Old Joe Clark, Black Eyed Daisy (la cui melodia altro non è che Black Jack Davy) o Soldier’s Joy sono classici della old-time mountain music; I Shall Not Be Moved, associata generalmente agli scioperi degli anni Trenta in North Carolina e ripresa dal ‘Movement’ negli anni Sessanta, è in realtá un canto della tradizione afro-americana; Careless Love è un brano inciso in differenti versioni ed ambiti (jazz, folk, pop).
Lo stile di fiddling di Joe è ritmico, semplice; aggiungerei anche ‘rozzo’.
Nella maggior parte dei brani è accompagnato da Bob Carlin al banjo, Clyde Davis alla chitarra e Pam Davis al contrabbasso; in alcuni brani partecipa al banjo il vecchio Odell Thompson.
Rounder CD 2161 (Old Time Music, 1999)
Mariano De Simone, fonte Country Store n. 51, 2000
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