E al debutto personale c’è arrivato anche lui. Dopo il CD registrato in coppia col fratello Rob (Ronnie & Rob McCoury, Rounder 0353) e una ricca manciata di dischi che hanno fatto guadagnare ai McCoury fama (tanta) e dollari (pochi in proporzione: stiamo parlando di musica bluegrass, non rap-hiphop-cip&ciop), ci giunge il buon Heartbreak Town.
Questo avviene dopo l’esperienza vissuta per un certo periodo al fianco di Steve Earle (un disco e un tour americano ed europeo – che naturalmente non ha toccato l’Italia), il quale spende non poche parole di elogio nei suoi confronti. Cose del tipo “…possiede una delle più belle menti musicali che ho avuto occasione di conoscere, alla continua ricerca di territori inesplorati” e “…nei nostri tre mesi passati insieme sui palchi mi ha fatto sempre ascoltare qualcosa di nuovo”.
Non male per essere un musicista bluegrass, una musica che tanti giudicano sempre troppo uguale a se stessa. Ciò che contraddistingue la Del McCoury Band, da quando annovera tra i suoi musicisti i due figli del titolare, è la varietà degli autori presi in considerazione, autori pescati al di fuori dell’ambito in cui il gruppo opera, ma riproposti in pura chiave bluegrass.
Oltre a ciò, mettiamoci anche la loro non comune capacità di mantenere il suono ‘tradizionale’ aggiungendo soluzioni e fraseggi strumentali nuovi, o semplicemente arrangiando i brani altrui in maniera personalissima. La nuova vita dell’anziano Del, diciamolo, la deve ai suoi ragazzi, due giovani molto attenti anche a quanto succede in altri campi.
Heartbreak Town è ricco di tensione, grintoso e graffiante. Offre buone cover (Evangelina del compianto Hoyt Axton su tutte) e pezzi originali. Si ascolta Monroe, bluegrass quasi r’n’r e tanto sano country-grass. Fatevi sotto.
Rounder 0453 (Bluegrass Tradizionale, 2000)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 54, 2000
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