Quarto appuntamento per la band chiamata Waco Brothers, uno dei nomi di punta della oramai non più tanto nuova ondata del cosiddetto ‘insurgent country’.
Personalmente avevo acquistato i loro primi due lavori sull’onda di un entusiasmo che, in tutta onestà, non possiedo più. Questo Wacoworld è molto ‘insurgent’, ma è davvero poco ‘country’, per lo meno secondo il significato che io assegno a questo termine.
Il suono non è malvagio, belle chitarre elettriche sorrette da una batteria molto ‘piena’, ma di country ce n’è davvero poco, a parte i cappelli che una metà dei componenti del gruppo sfoggia sul retro del CD, mentre gli altri tre hanno l’aspetto di miti seminaristi, più che di musicisti.
Se è obbligatorio salvare qualche cosa di questo prodotto, opterei per la stravolta folk-rock ballad intitolata Regrets, la seguente Train Back In Time (c’è anche una timida steel) e la conclusiva Famous Last Words, introdotta da un fiddle che probabilmente si chiede come diavolo sia finito fra questi solchi ed impreziosita dalla steel di cui sopra che comunque non basta a trasformare il tutto in country music.
A parte il prodotto in questione, che comunque NON vi consiglio di acquistare, visto che è possibile acquistare prodotti estremamente più interessanti anche via Internet, viene spontaneo porsi la fatidica domanda: “Perché anche nel mondo delle tanto vagheggiate indies riescono a farsi strada ed a farsi produrre personaggi che si mascherano dietro una tendenza, alla quale, a conti fatti, sono proprio del tutto estranei?”
Bloodshot BS043 (Alternative Country, 1999)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 48, 1999
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