Quello ritratto sulla copertina del CD che abbiamo tra le mani è un viso acqua e sapone che traspira semplicità; una genuina naturalezza che ritroviamo nelle sue canzoni. Debi Smith è una matura ragazza non molto conosciuta dalle nostre parti, ma non è certo un’esordiente di primo pelo: ha già al suo attivo un altro disco solista, In My Dreams (American Rec.); con la sorella Megan, come Smith Sisters, ha inciso 4 albums per la Flying Fish ed ha partecipato al progetto Four Bitchin’ Babes oltre a varie incisioni e collaborazioni sparse qua e là.
Lo spazio nel quale Debi muove i suoi passi è quello naturale del cantautorato di matrice folk e tra i suoi estimatori troviamo gente come Tom Paxton o Doc Watson. La ragazza è dotata di un talento naturale e di una voce cristallina molto incisiva; può ricordare la Baez, Judy Collins, Emmylou Harris o Nancy Griffith….
Sacerdotessa officiante un rito esoterico, pagano e sacro allo stesso tempo, ci racconta con la sua voce limpida e vibrante, frammenti di vita.
Songs mature che, pur circondate talvolta da un velo di malinconia, hanno una sensibilità tutta femminile e, mentre sale il fumo dell’incenso, afferrano per i capelli la voglia di vivere e raccontare. Dallo splendido traditional Shenandoah al driving ritmico di Life Outside This Town, dalla pungente speranza di Italy & France ai toni sofisticati di Old River o di Out To Forget sino alla dolcezza di Mother Hand non possiamo non sottoscrivere quanto riferito da Tom Paxton nelle note di copertina. “…. Debi represent great songs sung with a God-given voice like few others….”
Shanachie 8032 (Singer Songwriter, Folk, 1998)
Claudio Giuliani, fonte Out Of Time n. 29, 1998
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