Grievous Angels - Miles On The Rail cover album

Non so quanti estimatori possono contare i Grevious Angels nel nostro paese: pochini, suppongo. Negli States questa band di Tempe, Arizona come del resto i loro omonimi canadesi, quelli di One Job Town per intenderci, non è molto nota. Ma è sicuramente una delle formazioni emergenti nell’ambito della vivace scena dell’alternative country. I cultori del ‘No Depression’ sound ne hanno già fatto (di questi ‘crudeli angeli’ del nuovo country) un sicuro punto di riferimento per il giusto mix di tradizione, revivalismo e capacità di inventare. Non è per caso che i Grevious Angels ritornano con un nuovo CD senza aver fatto passare molto tempo dal precedente New City Of Sin di inizio anno, con una line-up modificata nel batterista Jesus Navarro ma invariata nei front-men Daniel Henzerling alla chitarra e voce e Earl C. Whitehead alla voce e chitarra acustica, con Jon Rauhouse al banjo, chitarra e mandolino e Mickey Ferrel al basso.
Undici buone canzoni che partono alla grande con Seven Engines e Might Be You dall’ottimo chorus e l’andatura di una ballata western con la pedal steel in evidenza.
Si prosegue con una superba rilettura in stile ‘country’ di Cold Cold Ground misconosciuto brano del grande Tom Waits a testimonianza di un tributo di riconoscenza che neppure le diverse ‘radici’ musicali riescono a dividere.
Don’t Think I Will, Ten Feet Away e Long Gone Lonesome Blues sono le altre ‘pepite’ da cercare in questo lavoro che i Grevious Angels nella circostanza, si propongono quali efficienti ed efficaci interpreti di un country-rock un pó speciale che è il prodotto di un sound di primaria qualità. Credo non sia necessario andare oltre: se amate il genere, Miles On The Rail è il vostro disco.

Bloodshot BS 038 (Alternative Country, Bluegrass Progressivo, 1998)

Tino Montanari, fonte Out Of Time n. 30, 1999

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