Confesso di apprezzare molto questa pratica di ristampare in CD i dischi usciti un tempo solo su vinile. Evidentemente conviene, anche perché con ogni probabilità la tecnologia ci aiuta a ridurre i costi, io, dal canto mio, faccio del mio meglio per non far pentire i discografici, e ricompro i dischi che mi erano piaciuti in versione long playing. In questo caso mi ritrovo a scrivere di un ormai datato (dovremmo smetterla di pensarlo sempre giovane), lavoro di Bela Fleck. Lo stellare, anche nel senso del look, banjoista di New York, ormai jazzista a tempo pieno. In quel periodo (1982) si divertì a prendere alcuni dei migliori musicisti country e bluegrass del periodo, quelli che avrebbero poi consumato i microfoni delle sale d’incisione, e a suonarci rigorosamente in duo. Ai tempi dell’uscita l’impatto del disco non fu molto forte, probabilmente la formula non dava abbastanza fiducia, o forse si temeva un disco troppo innovativo. Invece in questo caso la sperimentazione è più morbida, più dispersa, e magari anche più varia.
Ci sono brani che suonano come le old fiddle tunes, ma anche un blues col contrabbasso. C’è un brano di musica aliena suonato con due mandolini e una dozzina di eco (se saltate la traccia sul CD non si scoprirà mai), ma anche un duetto in stile barocco con violoncello. I nomi sono il suo, di Fleck, come autore di tutti i brani e di banjoista quasi onnipresente, e di altri grandi della musica acustica americana, per dire Grisman, Rice, Bush, Marshall, Douglas, Skaggs, O’Connor, Hartford. L’ascolto è piacevole per varietà e merita un minimo di attenuanti per il fatto che si tratta solo di duetti. E chi glielo ha fatto fare direte voi, ma vi posso anche dire che le atmosfere non sono scontate, e se non sono tutte da gustare sono per lo meno sorprendenti. Merita un assaggio.
Rounder 610181 (Bluegrass Progressivo, Bluegrass Tradizionale, 1997)
Nirvano Barbon, fonte Country Store n. 37, 1997
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