Per troppi bluegrassari di oggi la storia del bluegrass inizia con i New Grass Revival, e i capostipiti del genere sono band come J.D.Crowe & the New South piuttosto che Doyle Lawson & Quicksilver (quando addirittura non considerano di ‘prima generazione’ i Seldom Scene…).
Come noi vecchi troppo bene sappiamo, al contrario, la storia dei primi anni del bluegrass è stata fatta da una moltitudine di band che oggi, per i più, sono perfetti sconosciute, e ai loro tempi, per i mezzi tecnici ed economici a loro disposizione, erano note solo nella piccola area geografica che la limitata potenza delle radio locali poteva coprire.
I Sauceman Brothers, ad esempio, lavoravano nell’area di Bristol, al confine fra Tennessee e Virginia, in un periodo in cui il termine ‘bluegrass’ non era in uso e forse ancora non esisteva nemmeno, ma facevano proseliti a non finire diffondendo la allora nuova musica di Bill Monroe.
Dai microfoni della stazione WCYB insieme con i Sauceman erano ospiti regolari del programma Farm And Fun Time artisti come Flatt & Scruggs, Osborne Brothers, Charlie Monroe, Blue Sky Boys, Mac Wiseman, Carl Story, Lonesome Pine Fiddlers, Jim & Jesse, Jimmy Martin e Stanley Brothers, e di conseguenza il programma godeva di enorme popolarità nella zona. A differenza di questi ‘grossi nomi’, però, i fratelli Sauceman suonavano un genere di bluegrass con solide radici nella country music più ‘old-timey’, con un banjo assente o ridotto al minimo, suonato in uno Scruggs-style piuttosto primitivo da un giovane Joe Stuart, e con un più spiccato accento sul mandolino (suonato sempre da Joe Stuart) e sul duetto vocale di J.P. e Carl Sauceman.
Ad aiutare i fratelli in quel periodo (queste registrazioni sono dei primissimi anni ’50), oltre a Stuart erano alcuni passati e futuri sidemen di spicco del primo bluegrass: Curly Sechler, Arville Freeman e il fratello di questi, Carmen (sì, fratello, anche se si chiamava Carmen: vai a capire questi hillbillies!). I pezzi sono ovviamente tradizionalissimi, ma non sono pochi gli originali dalla penna di Monroe, Flatt, Johnny Wright, Autrey Inman, i Delmore Brothers e altri.
Le trascrizioni sono nel tipico stile dei programmi radio del tempo, con un grande ritmo e notevole equilibrio di atmosfere, per la soddisfazione di tutti i palati, e 23 pezzi non sono male per farsi un’idea della band. Se amate saperne di più del bluegrass, e non volete essere fra quelli che ho citato all’inizio, questo CD può fare per voi.
Copper Creek CCC-0124 (Bluegrass Tradizionale, 1996)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 34, 1996