Dopo Heather Myles, ci troviamo di fronte ad un’altra cantante country proveniente dal sud della California. Questa “voce così naturale come il vento del deserto”, originaria dell’Indiana, ha iniziato a cantare giovanissima country-music, affascinata dai dischi di Brenda Lee e Patsy Cline. L’esordio nei club californiani ispirandosi prima al repertorio tradizionale – “Non volevo solo essere una cantante graziosa, volevo sentire le canzoni, volevo offrire le mie emozioni interpretandole” – poi avvicinandosi a quello di Emmylou Harris e Gram Parsons. Jann confessa di aver sviluppato il suo stile e la sua sensibilità di interprete dopo più di un decennio nella veste di ‘honky-tonk angel’ a compensare gli impianti poveri e inadeguati degli oscuri bars dove si esibiva. Dopo anni di duro lavoro come vocalista degli Asleep At The Wheel, all’inizio degli anni ’90 la svolta, due albums per la Curb in cui ha modo di lasciar trasparire le sue capacità di cantante ed autrice. Tell Me Why (1990) e It Only Hurts When I Laugh (1991) ci mostrano un interprete credibile per la country-music commerciale senza sacrificare la sua integrità artistica.
Ma il discreto successo del primo album non basta per far sì che una major continui ad investire in lei ed il suo contratto viene tagliato. In attesa di tempi migliori, Jann affida il suo terzo album, il primo registrato nella completa indipendenza artistica e libertà di scelta, dalla svizzera Red Moon, label sensibile alla musica americana di matrice roots che ha pubblicato lavori di Chris Gaffney, Rosie Flores, Tom Russell e numerosi altri. Un lungo prologo per introdurre una gradita sorpresa ai cultori della country-music d’autore.
Accompagnata da un eccellente cast di musicisti da far invidia ad una produzione ‘nashvilliana’, i Dangerous Neighbors, Jann Browne si rivela interprete ed autrice vera e credibile di country-music. Count Me In è una produzione west-coastiana senza stereotipi che si affida alla qualità delle songs, dei musicisti e degli arrangiatori. Matthew Barnes, suo chitarrista e co-autore di molti brani, è una sorta di Greig Leisz, di cui usa, non a caso, le chitarre. Rick MacDonald e Pat Gallagher, chitarre, Dennis Caplinger, strumenti a corda, Keith Rosier, basso, Frank Cotinola, batteria, Jay DeeManess, pedal steel, Wyman Reese, tastiere, Chris Gaffney, accordion, e le voci di Rosie Flores e Herb Pedersen, sono personaggi noti ed apprezzati session-men. Ma è Matthew Barnes il principale artefice delle accattivanti sonorità elettro-acustiche, degli originali e freschi arrangiamenti di Count Me In. Un CD di fresca ed accattivante country-music, libera da schemi e stereotipi, come solo gli indipendenti sanno produrre.
Hearts On The Blue Train, dal caratterizzante e byrdsiano Rickenbacker-sound, ci proietterà in un universo musicale femminile ricco e vario che combina l’abilità di scrittura di Nancy Griffith con le doti e la ricchezza vocale di una Mary Chapin Carpenter. Vi troviamo solare country-rock californiano, ascoltate Ain’t No Promise (In The Promised Land), country-ballads dai sapori antichi, I Have No Witness su tutte, che bilanciano ritmi più rock come quelli di Count Me In, e delicate songs d’ispirazione folk scritte con Pat Gallagher, Dear Loretta e White Roses, o le atmosfere jazzy, Baby Goodbye. Che dire poi di Red Moon Over Lugano, California-Mex style ballads con Chris Gaffney all’accordion, il mandolino di Dennis Caplinger e Rosarita Flores ai cori, dove Jann usa l’italiano al posto dello spagnolo e sostituisce il cappuccino alla tequila nella sua magica notte sul lago, ‘on the border’. Onore al merito, dopo le banche, il cioccolato, gli orologi… il nuovo country. Giudicato da molti giornalisti di L. A. ‘country album dell’anno’, il nuovo CD di questa eccellente songwriter country ha varcato finalmente la frontiera!
Red Moon RMCD 1010 (Singer Songwriter, 1995)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 10, 1995