Hugh Moffatt è uno dei songwriters contemporanei più facili da inquadrare, apparentemente, nel mondo della country music, e molte sue canzoni hanno trovato il meritato posto nelle diverse classifiche grazie a nomi come Dolly Parton, gli Osborne Brothers, John Starling o Tony Rice. Moffatt è però anche un tipo strano di songwriter, in grado di svincolarsi, nello spazio di un CD, dalle restrizioni inventate dai recensori. E’ quello che ha fatto, con la complicità della Strictly Country Records e col competente aiuto di Michel Jansen (dobro) e Brent Moyer (basso), nel corso di un tour di sei settimane nell’estate del ’92, fermandosi nel villaggio di Wognum e incidendo, ‘direct to DAT’ e all’interno di una chiesa, 15 pezzi che sono solo in parte definibili come country. Per intenderci, non c’è molto del tipo di Carolina Star, Old Flames o Loving You, e c’è invece parecchio materiale rockeggiante (in acustico) o bluseggiante, il che può forse innescare i soliti discorsi sulla maggiore ‘libertà’ degli artisti quando si trovano lontano da Nashville…
Ma noi non vogliamo fare discorsi, solo ascoltare buona musica, e su questo CD ne troverete, cantata e suonata bene, con testi intelligenti e sentiti, originali quanto basta e quanto sappiamo Hugh Moffatt possa essere, quasi sempre ‘country’ nello spirito anche se non nella forma. Personalmente apprezzo molto di più le canzoni più tipicamente ‘Moffatt’, come The Dancer o la dolcissima Dad, e il suono del CD, col basso non molto in evidenza, poco si adatta ai pezzi più grintosi, ma qui siamo decisamente sul sofisticato, e la possibilità di ascoltare Hugh Moffatt in forma ottima e ‘atipica’ è a mio parere troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
Strictly Country SCR 32 (Singer Songwriter, 1994)
Silvio Ferretti, fonte Out Of Time n. 3, 1994
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