Ed eccoli, con Things That Fly, alla loro terza prova in studio questi interpreti della nuova generazione bluegrass. Dopo un primo CD entusiasmante, un secondo un po’ al di sotto delle aspettative ma probabilmente legato ai tempi della casa discografica e non della band ancora in piena promozione del primo, ecco questo fresco di forno Things That Fly. The Infamous Stringdusters band si riconferma matura e con un passo in avanti rispetto ad altri colleghi della bluegrass new generation. Potremo paragonarli a quello che furono i New Grass Revival tanti anni orsono, per la loro originalità ma con meno animo rock.
Dodici tracce ufficiali più la solita ghost track. Di dodici, dieci portano la firma di qualcuno della formazione il che è cosa assai notevole. Bello anche il fatto che la voce solista si alterna tra i vari strumentisti cosicché il lavoro risulta ancor più vario. Tutti i componenti da Andy Hall al dobro, a Chris Pandolfi al banjo, Jeremy Garrett al fiddle, Jesse Cobb al mandolino, Travis Book al contrabbasso, si riconfermano validi musicisti e l’inserimento, ormai stabile e assodato, della chitarra di Andy Falco conferma quel tocco bluesy al sound d’insieme rendendolo ancor più intrigante.
Non segnalo alcun brano sopra gli altri perché sinceramente non saprei quale scegliere dato che l’incedere delle tracce è un susseguirsi di atmosfere differenti l’una dall’altra, con belle parti di virtuosismo che mai scadono nel fine a se stesso rimanendo sempre ad un livello notevole ed interessante. Le idee ci sono, la band suona compatta, un gran bel CD. Molti i riferimenti alla tradizione che sicuramente è ben conosciuta da tutti della band, ma rimane bluegrass moderno, fresco ed originale, un album questo de The Infamous Stringdusters che è destinato a diventare un altro immancabile punto fermo.
Sugar Hill – SUG CD 4069 (Bluegrass Moderno, 2010)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2010
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