Se si riesce a superare e placare lo stupore e lo sdegno per una delle copertine più brutte apparse di recente sul mercato, ci si potrà incontrare con una delle migliori incisioni di questi tre blasonatissimi signorotti che comunque li si voglia giudicare o valutare, rimangono l’espressione vivente di come si faceva e si deve fare un certo tipo di musica.
Questo Live It Up arriva sul mercato un po’ a sorpresa, ma d’altronde loro non fanno più tanta notizia e quindi il prodotto raramente viene annunciato o `coccolato’ con grande anticipo. L’album si compone di dieci canzoni in cui si trovano regolarmente distribuiti gli stilemi di una ‘società’ musicale che dura ormai da vent’anni tra liti, abbandoni e repentini recuperi. Chi si aspetta qualcosa di nuovo sbaglia strada, anche se Graham Nash, forse l’anello più debole della catena, sembra aver abbandonato il suo melenso rapportarsi alla materia musicale e dona all’album delle ottime canzoni.
Comunque il punto magico viene raggiunto da Stephen Stills con Haven’t We Lost Enough?, piccolo capolavoro acustico che sicuramente rimarrà negli anni come altri classici costruiti da Stills. Da segnalare un’interessante Arrows scritta da Crosby assieme al mago della chitarra Michael Hedges.
A chi consigliare questo nuovo capitolo della non sempre gloriosa ditta Crosby Stills & Nash? Anzitutto ai nostalgici ed ai fan, ma poi anche a chi li ricorda come profeti della west coast music, a chi voglia recuperare quell’eleganza negli arrangiamenti e nell’impasto vocale che non nasce certo per caso; infine questo Live It Up lo consiglierei a chi nella musica cerca anche la bellezza ed il divertimento.
Atlantic 7567-82107-1 (Roots Rock, 1990)
Giuseppe Barbieri, fonte Chitarre n. 55, 1990
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