Appalachian Trail - Time To Fly

Gruppo della Virginia, a me sconosciuto prima di questo album. Ma sulla copertina di Time To Fly si legge ‘produced by Doyle Lawson’, e questo fa da ottima presentazione, no?
Meno male, perché il notare che il cd contiene solo 11 pezzi, totale minuti 32, fa un po’ incazzare…
Il suono è buono e ben registrato (ovviamente: ormai bisognerebbe solo fare notare quando la registrazione non è buona!) anche se non mi piace il suono del banjo.
Spicca in particolare la voce della lead singer, tale Linda Barker, mentre i due maschietti che si dividono con lei i lead, Ricky Barker (chitarra) e John Bowman (fiddle e basso), non sono particolarmente esaltanti, anche se fanno una discreta figura.
La signora Barker, invece, ha una gran bella voce, fondamenalmente simile alle varie voci femminili del panorama contemporaneo (leggi Alison Krauss e Lynn Morris in particolare), ma comunque bella e vigorosa. Al punto da invogliarla a cantare covers dal repertorio, ad esempio, di una Dolly Parton: e qui purtroppo, si distinguono i grandi dai meno grandi…

La canzone Time To Fly, infatti, è decisamente più grintosa nella versione di Dolly, grazie anche ad una struttura migliore, e qui forse la Barker ha commesso un errore.
Ripetuto sul secondo pezzo, che è splendido gospel When He Calls di Paul Kennerley, splendido ma un po’ troppo lento per stare al secondo posto in un cd. Ma forse esagero io…
Finiamo rapidamente con i commenti negativi, magari: banjo un po’ anonimo (Carson Cooper) e mandolino così così (Carl Caldwell); inoltre alcuni pezzi un po’ troppo sentiti in tempi recenti (When It Rains di Steve Wariner e Ain’t It Funny di Norman Wright) misti ad altri pezzi decisamente non degni di nota; in utimo da notare la pessima abitudine di dare malamente i crediti agli autori, o non darli affatto.
Sul versante positivo metterei il fiddle di John Bowman (che guarda caso il vecchio Doyle ha rapidamente ‘rubato’ e inserito come chitarrista e cantante nei suoi Quicksilver…), il tempo preciso e un ottimo drive complessivo.
Di gusto anche gli arrangiamenti, specie sui pezzi lenti.
Nell’insieme penso che il giudizio possa essere positivo, ma con alcune riserve. Voto: 7. O magari 7 meno. Ma i ragazzi possono fare di meglio.

Heritage HRC-633 (Bluegrass Tradizionale, 1990)

Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 12, 1991

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