“Ho visto la terra del diavolo e mi è sembrata davvero bella” canta a proposito del Texas Wes Mc Ghee, cantautore inglese alla seconda esperienza discografica, il cui punto di riferimento e fonte della migliore ispirazione sembra essere proprio il più grande stato americano. Si capisce allora come le maggiori case discografiche anglosassoni non abbiano preso in troppa considerazione un simile compatriota che per poter incidere le sue canzoni ha dovuto fare come non pochi ormai in questi anni difficili per chi va controcorrente, fondare una etichetta personale, la Terrapin Records.
Airmail, come si è detto, è il suo secondo LP. È stato preceduto da Long Nights And Banjo Music pubblicato lo scorso anno, un buon album di country rock deciso e vivace. Questo nuovo è un passo avanti, perciò è l’occasione per conoscere il personaggio. Canzoni sulla strada e per i camionisti, ballate malinconiche, motivi lenti da gettonare nei posti di ristoro, valzer dal sapore messicano, honky tonk blues: questi gli ingredienti (che si ritrovano nel country texano) di un LP realizzato a costi minimi in uno studio casalingo (non per la gioia dei vicini c’è da pensare), con musicisti che sono più che altro amici.
Tra di loro Bob Loveday al violino, B. J. Cole alla pedal guitar, nostra vecchia conoscenza e il bassista Nigel Portman Smith che si esibisce anche alla fisarmonica. I pezzi nella loro opportuna diversità si fanno ascoltare gradevolmente e con piacere, in particolare Texas 1, il più riuscito, che è un po’ anche il biglietto da visita di Me Ghee. La sua voce? Interessante un po’ nasale e in alcune circostanze volutamente roca. Disco verde quindi per questo coraggioso della terra d’Albione.
Terrapin 8062 (Country Rock, 1980)
Raffaele Galli, fonte Mucchio Selvaggio n. 34, 1980