Anche se proprio non si direbbe, Wes Mc Ghee è nato e cresciuto in Inghilterra, a Londra per la precisione. La sua patria spirituale però è il Texas a cui egli fa continuo riferimento tanto nelle sue canzoni quanto nella sua musica che così tanto deve allo stato della stella solitaria. La sua principale fonte d’ispirazione è difatti la musica country a cui si aggiungono però altri elementi musicali tipicamente texani (come il western-swing o il tex-mex) che lo avvicinano talora allo stile di gente come Terry Allen, Guy Clark, J.J. Walker e Commander Cody. La miscela creata da Mc Ghee tuttavia è decisamente unica e personale e contiene altri gustosi ingredienti (c’è persino un pizzico di blues e di soul) per cui definirlo semplicemente un musicista country diventa assai restrittivo nei suoi confronti.
Anticipatore di tendenze in seguito espresse da artisti come Dave Edmunds, Nick Lowe ed Elvis Costello, Wes Mc Ghee ha finora raccolto molti consensi tanto in Europa quanto oltreoceano con tre ottimi L.P. che, per qualche strana ragione, sono finiti nello scaffale delle offerte presso un noto importatore di Varese. A giusto coronamento della sua brillante carriera comunque è uscito, all’inizio dell’anno, uno stupendo doppio album dal vivo che raccoglie il meglio della sua produzione espresso in due concerti tenuti ad Austin, al Soap Creek Saloon ed al Continental Club proprio nel cuore del Texas.
Thanks For The Chicken! racchiude brani tratti dai suoi più recenti album in studio, ovvero Landing Lights (TRP 8303) e Air Mail (TRP 8602), anche se non mancano degli inediti, quattro per la precisione. Ad assistere Wes Mc Ghee c’è un eccezionale gruppo composto da musicisti inglesi, come i fedeli Ian Bartholomew e Dermot O’Connor, e texani, come il violinista Alvin Crow (presente in tre tracce), il fisarmonicista Ponty Bone e Ed Wizard (entrambi della Joe Ely Band). Delle quattro facciate forse la più bella è la seconda dove ci sono due magnifiche ballate come Texas #1 (con Rory Mc Leod ospite d’eccezione all’armonica) e Train Time, l’ondeggiante Whiskey Is My Driver e l’inedita Tear Stained Letter (di Richard Thompson).
Veramente notevole è pure l’ultimo lato dove in sedici minuti sono condensate le incandescenti versioni live di Boys In The Band e Heat Of The Highway con tutti gli strumentisti protagonisti in un finale vorticoso e trascinante. Come già detto, però, tutte le più belle composizioni dell’artista sono state incluse, da Texas Fever a Angel On My Wing a Neon And Dust.
Infine diciamo degli inediti che sono veramente ottimi: a parte il brano di Richard Thompson (non troppo diverso dalla versione originale), Where Is My Love è una tipica ballata acustica alla Mc Ghee mentre la tradizionale Para Olvidar (cantata in spagnolo) e Mezcal Road (di Joe Carrasco) profumano intensamente di Messico.
Con un gruppo formidabile alle spalle e un Wes Mc Ghee sempre ispirato, bravissimo come chitarrista quanto caldo ed espressivo come cantante, Thanks For The Chicken! non poteva che riuscire un album eccezionale. Inutile dire che è vivamente raccomandato a tutti.
TRP 852 (Traditional Country, Singer Songwriters, 1986)
Massimo Ferro, fonte Hi, Folks! n. 19, 1986