Vi è mai successo di inbattervi per puro caso in qualcosa che diventerá in seguito molto importante per voi? A me è capitato ascoltando distrattamente – ma solo la prima volta – un CD che un amico mi aveva passato e scoprendo con gioia immensa un vero e proprio gioiello di musica western.
Tom Perlman di professione ferra i cavalli appena fuori Butte, Montana, ma appena puó partecipa ai sempre piú numerosi raduni di cowboy poetry e di musica western in giro per gli stati del Sudovest.
Le sue performances gli hanno fatto calcare le scene di Elko, Chicago(?), Lewiston nel Montana e Riverton nel Wyoming, spesso a fianco dell’inossidabile Don Edwards, o il set della mini-serie della CBS intitolata ‘Ritorno a Lonesome Dove’ (trasmessa anche in Italia e passata regolarmente inosservata), dove Tom impersonava Jim Rainey, ma è il suo CD di esordio – è vero, è del 1994, ma la cosa non crea problema alcuno – che ci interessa in questo caso.
Dieci canzoni sono piú che sufficienti a Tom per dipingere un mondo a noi caro e che ciascuno personalizza secondo il proprio gusto.
Solo tre sono le composizioni originali, ma tutte degne dello status di potenziali classici del genere.
Spirit Of The West ha l’incedere maestoso del racconto epico, con la chitarra acustica solista che ricama melodie indimenticabili in perfetta sintonia con la calda voce di Tom; La Vita ci ripropone la stessa situazione del cowboy incompreso dalla maggior parte della gente, cosí rifacendosi al classico della nuova tradizione western Night Rider’s Lament di Michael Burton (peraltro presente in chiusura di album, impreziosita da un grande yodel), mentre The Branding ci riporta ad un momento impegnativo per ogni cowboy: la marchiatura del bestiame.
Le cosiddette ‘covers’ non sono certo da meno: Voice Of The Big Guitar l’avevamo giá ascoltata da Tish Hinojosa nel suo Homeland del 1989 e senza nulla togliere a quella versione, mi sento di preferire quella di Tom.
Cowboy, titolo che è giá tutto un programma, non tradisce certo le aspettative piú esigenti e si conferma una splendida ballata acustica con vocalizza particolarmente gradevoli.
I’d Like To Be In Texas For The Roundup In The Spring giá riassume nel titolo la scena dove viene ambientato il brano fra i ricordi di un attempato cowboy che sogna il passato ad occhi aperti.
Maria Benitez ci rituffa nelle atmosfere calde e dolci della frontiera Tex-Mex, il cosidetto ‘border’, grazie anche al sapiente uso dell’accordion e della lingua spagnola, strumenti giá utilizzati da Tom nel comporre/arrangiare/eseguire il suo originale La Vida.
The Gift la conoscevamo – ed amavamo – giá nella versione originale del suo autore Ian Tyson ed inclusa nel suo Cowboyography del 1987. Qui il brano acquista ulteriore spessore artistico e maturitá di esecuzione.
Se considerate che Tom Perlman è un esordiente, non ci sono dubbi sul futuro successo di Tom: ció che ancora gli manca è un’etichetta coraggiosa che si lasci ‘cavalcare’ da questo cowboy.
(Country & Western)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 30, 1995