Red Foley - Sugarfoot Rag cover album

Red Foley è da considerarsi come uno dei punti di riferimento per quanto riguarda gli artisti dalle sonorità tradizionali, honky tonk, hillbilly boogie, e una delle più grandi star del dopo guerra contribuendo a rendere popolare la country music in quel periodo.

Artista, il cui vero nome era Clyde Julian Foley, nato il 17 Giugno del 1910 e scomparso il 19 Settembre del 1969.
Per la serie ‘Gonna Shake This Shack Tonight’ la Bear Family Records pubblica questo CD dal titolo Sugarfoot Rag. Lavoro che racchiude 30 tracce (di cui una Medita) registrate per la Decca Records nel periodo che va dalla fine degli anni ’40 fino alla metà degli anni ’50.

Le sonorità che caratterizzano questo CD sono tipiche del country tradizionale, hillbilly e honky tonk. Menzionare dei brani in particolare, visto la bellezza di quest’album, non è facile in ogni modo, per fare qualche titolo; Freight Train Boogie, Sugarfoot Rag, Tennessee Border, Chattanoogie Shoe Shine Boy, Crawdad Song dove duetta con Evelyn Knight, Hillbilly Fever #2 con Ernest Tubb sono quelli che mi hanno maggiormente impressionato.
Belle sono anche Paging Mister Jackson (il brano inedito) e Hot Rod Race entrambe vedono Red Foley in compagnia di Cecil Grant. Il consueto libretto accompagna quest’ottimo lavoro rivolto agli amanti del genere old style. Buon ascolto.

Crazy Little Guitar Man / Freight Train Boogie / Rockin’ Chair Money / Tennessee Saturday Night / A Wonderful Time Up There / Tennessee Border / Sugarfoot Rag / Chattanoogie Shoe Shine Boy / Birmingham Bounce / Old Kentucky Fox Chase / Hillbilly Fever # 2 / Hobo Boogie / Crawdad Song / Paging Mister Jackson / Hot Rod Race / Giles Country, Pulaski Post Office / Real Chicken Reel / Night Train To Memphis / Alabama Jubilee / Salty Dog Rag / Dixie / Milk Bucket Boogie / Hoot Owl Boogie / Hot Dog Rag / Shake A Hand / Pin Ball Boogie / Hearts Of Stone / Plantation Boogie / Deep Blues / Rock ‘N’ Reelin’

Bear Family 16578 (Traditional Country, Hillbilly Boogie, Rockabilly, 2006)

Riccardo Sens, fonte Jamboree n. 54, 2006

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