Dopo la nomination al Grammy con i suoi Dirty Kitchen, L’IMBA Award ed il primo premio al Mid-Atlantic Song Contest, il band leader Frank Solivan si ripresenta con un album a suo nome. Il progetto è un ringraziamento alla sua famiglia ed ai vari eroi che hanno segnato la sua carriera. Eroi che come special guests compaiono nelle tracce: Del Mc Coury, Sam Bush, John Cowan, Jerry Douglas, Rob Ickes riconoscibilissimi. Inoltre un omaggio ai cugini Ty Smith, Megan McCormick ed alla mamma Lorene Solivan.
Apre l’album un remake di Pretty Woman, colonna sonora del film, che seppur all’inizio un po’ mielosa si apre poi con una citazione beatlesiana (a voi la sopresa) ed un bell’inserto di soli. Mark, Snorkel And Fins, caraibica nell’incedere, dà subito una svolta simpatica e di qualità al lavoro. The Fishing Song un accativante blues che ricorda di lontano i New Grass Revival di You Don’t Knock dall’album On The Boulevard.
I Am A Rambler è invece una ballata intensa dove la voce pulita e precisa di Frank si fa apprezzare in tutta la sua completezza. Cazenovia Casanova titolo strano per un nuovo fiddle tune moderno con band in gran spolvero. Mexico ballata con sola chitarra e voci, Frank e mamma, un vera perla. Dark Hollow per soli due mandolini dove l’altro e niente meno che Sam Bush, c’è poco da aggiungere. You Don’t Write, atmosfere calypso che mette allegria e di buon’umore senza scadere nella banalità.
Put Me In You Pocket l’immancabile brano in ¾ di ogni disco bluegrassaro che si rispetti. I Still Miss Someone è invece un classico stile bluegrass. When The Leaves Turn Brown strumentale per due mandolini a doppia voce e chitarra d’accompagnamento, nel rispetto dello stile. Leaving On A Jet Plane dell’indimenticabile John Denver, è qui riproposta con fascino, gusto, rispetto e poesia. Wayfaring Stranger un tradizionalone impreziosito dalla voce di mamma Lorene. Are You Missing Me a chiudere ci regala un altro momento riflessivo, un gioiello che resta nel cuore anche dopo.
Frank è stato giustamente premiato come uno dei migliori mandolinisti del momento e vi assicuro che visto dal vivo se lo merita tutto, e con lui anche la sua band. Curiosità: il mandolino che usa lo ha costruito da se partecipando and uno stage di liuteria e, per sua stessa ammissione, è il risultato della classica fortuna del principiante. Infatti lo strumento ha un suono incredibile ed è diventato il marchio di fabbrica dell’artista.
In conclusione, un CD da avere, stop!
Compass 4662 (Bluegrass Moderno, New Acoustic Music, 2016)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2016