Se vi si chiedesse di menzionare i due personaggi più rappresentativi del rock’n’roll, escludendo naturalmente King Elvis, che nomi fareste? Per non farne una questione di razzismo io ne sceglierei uno bianco, Jerry Lee Lewis, e uno nero Chuck Berry, credo che non avrei dubbi.
Proprio di questi due giganti del rock’n’roll sono in questi giorni usciti due video musicali, firmati BMG, entrambi molto interessanti e indispensabili per chi ha velleità di collezionismo.
Il filmato relativo a Chuck Berry porta il titolo di uno dei pezzi più famosi del genere: Rock’n’roll Music, un autentico punto di riferimento di un’epoca musicale tra le più rimpiante. In un tempo approssimativo di una cinquantina di minuti il mitico Chuck si esibisce in brani come Johnny B. Goode, una sorta di manifesto rock che lanciò definitivamente il musicista di St. Louis; Hoochie Koochie Man un classicissimo di Muddy Waters; Sweet Little Sixteen, interpretato da molti musicisti, ma reso eccelso da B.B. King; Caroll, Promise Land, Reelin’ & Rockin’ e molti altri grossi successi degli anni cinquanta.
I vari pezzi sono tratti da un concerto dal vivo e quindi spesso sono passibili di quel minimo di improvvisazione che li rende un po’ diversi dall’originale e quindi unici nella loro versione interpretativa.
Il video dedicato a Jerry Lee Lewis, The Story Of Rock’n’roll, ha le medesime caratteristiche del precedente quelle cioè di presentare un musicista eclettico nel suo migliore repertorio in versioni non necessariamente identiche a quelle che appaiono su disco.
I rock interpretati vanno da Great Balls Of Fire, pezzo che è andato anche a regalare il titolo alla pellicola autobiografica recentemente uscita in distribuzione cinematografica; Mistery Train, anche in questo caso titolo di un film; Jail House Rock, grande successo di Presley tratto dal mitico Jail House Bluesdi Bessie Smith; I Got A Woman, hit di Ray Charles e almeno un’altra decina di pezzi eseguiti in maniera spasmodica da Jerry Lee al piano.
Si tratta insomma di un buon modo per fare conoscenza con due vecchi marpioni del rock’n’roll noti non solo per le loro interpretazioni discografiche, ma anche per la ‘vita spericolata’ che li ha caratterizzati.
Roberto Caselli, fonte Hi, Folks! n. 50, 1991
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