Uscito nel ’91, mentre era nei Seldom Scene, When It Rains è un disco che va senza dubbio sottoposto alla vostra attenzione, poiché Lou Reid è un musicista che non deve assolutamente essere trascurato.
Già con Skaggs e negli originali Quicksilver, oggi insieme al banjoista Terry Baucom, dirige i Carolina, un gruppo a dir poco esplosivo. Uscì in sordina, ma ci mise poco ad affermarsi come uno dei migliori dischi dell’anno: dalle prime note di Ain’t It Funny alla grande Nobody’s Love Is Like Mine non esiste un attimo ‘opaco’. Non voglio dire che sia un album assolutamente imperdibile, ma certamente ci sarebbe bisogno di più produzioni di questo tipo per migliorare il panorama bluegrass contemporaneo.
Lou ha messo insieme una band impressionante; un Terry Baucom in forma smagliante ci riporta ai primi tempi dei Quicksilver, mentre Tony Rice ci ricorda che per inchiodare l’attenzione con un break di chitarra non sono indispensabili milioni di note: è sufficiente avere classe.
I fratelli Simpkins completano il quadro, con la maestria che è loro usuale e con un’abilità che ancora non avevano dimostrato nei Virginia Squires. Reid si occupa di chitarre, violini e mandolini oltre che, naturalmente, di voci multiple! E lo fa con stile unico e abilità incredibile.
Anche la scelta dei pezzi è ottima: Reid ha pescato a piene mani nella produzione contemporanea di Nashville, e fa piacere vedere come nomi ormai illustri del new country quali E. Gordy, J. Rushing, L. Cordle e S. Wariner si sposino bene con le sonorità bluegrass, al pari di quelli di C. Jackson, W. Golding e N. Wright.
When It Rains non sarà forse destinato a fama eterna, ma sono a mio parere dischi di questo tipo quelli che più facilmente possono avvicinare neofiti al bluegrass, oltre che riconfermare negli incerti l’amore per il genere.
Sugar Hill SH CD 3788 (Bluegrass Moderno, 1991)
Silvio Ferretti, fonte Out Of Time n. 4, 1994