Peter Holsapple musicalmente si muove in due direzioni: una con il sound roots-rockin’ revisited dei Continental Drifters e l’altro con questo jingle-pop-Sixties della ‘riformata’ versione dei mai dimenticati dB’s.
Paris Avenue segue l’ultima loro uscita discografica che risale al 1987 (tralasciando la raccolta Ride The Wild Tom Tom della Rhino di qualche anno fa) e con Peter sono rimasti Will Rigby e Jeff Beninato a cui si è aggiunto Eric Peterson che ha preso il posto di Gene Holder, che fa però la sua apparizione in Visible Man .
Peter Holsapple è sempre stato fortemente attratto dal suono Sixties con l’uso di più voci in sintonia e le jingle guitars e guida i dB’s facendo riferimento al sound di Richard Berry (Louie Louie camuffata da Huey, Dewey), i Beatles, i Kinks (viene ripresa This Is Where I Belong di Ray Davies), i Byrds, i Big Star che sicuramente anche voi scoprirete qua e là nei passaggi delle sue canzoni.
E’ la storia musicale del rock’n’roll: la sua contaminazione, la sua contraddizione e rivisitazione – nel bene e nel male – sono condensati nel tentativo di raggiungere quel pop sound il cui apice è il successo radiofonico.
Ci si poteva aspettare risultati più positivi di Paris Avenue da questi dB’s, anche se hanno perso per strada un po’ di lucidità e freschezza di suono. Troviamo dei ‘piccoli hit’ come Morning Bugle, Girlfriend e Running Over che la band di Peter Holsapple dimostra di saper ancora produrre con lo spirito del tempo che fu.
I dB’s non hanno mai fatto musica ‘intellettuale’ ma canzoni che devono rimanere in mente per far sorridere e divertire spensieratamente anche se fuori, nel mondo, c’è il grigiore più cupo.
Monkey Hill MON 6122-2 (Roots Rock, 1994)
Gianfranco Giudici, fonte Out Of Time n. 7, 1994