Bryce Leatherwood – Bryce Leatherwood cover album

Al primo impatto, osservando la copertina dell’album con in primo piano la figura del cantante che, sotto l’immancabile cappello da cowboy, imbraccia una chitarra, si pensa subito all’ennesimo ragazzino lanciato, per giunta da una major come la Mercury, nel mondo saturo di nomi nuovi e rivelazioni destinati a durare poco più che una stagione. Invece poi, con un po’ di sollievo, ascoltando l’album omonimo di Bryce Leatherwood si intuisce che c’è di più, c’è un potenziale nascosto in questo giovane della Georgia e vincitore del talent show The Voice nel 2022.
La voce con inflessioni baritonali, i testi scritti in parte da maestri della penna come Adam Craig, Josh Kelley e Trent Tomlinson, le melodie impostate su un country di inizio anni 2000, fanno pensare che forse questo potrebbe essere il primo passo di Bryce Leatherwood per cercare di affiancarsi ai nomi di riferimento di oggi quali Zach Top o Cody Johnson.

Certo non basta un cappello da cowboy per essere un buon cantante di musica country e già nel primo brano, In Lieu Of Flowers, viene tracciata la via che segna tutto l’album: un country moderno, ma non troppo, che non si discosta dalla tradizione honky tonk e che riesce a catturare il meglio delle inflessioni contemporanee senza far storcere il naso.
Something ‘Bout A Girl è la classica canzone che mette in risalto l’importanza di una donna nella vita di un uomo, una sorta di dichiarazione d’amore semplice ma d’effetto.
What If She Does è una struggente ballata che esalta l’abilità canora di Leatherwood, mentre Where The Bar Is, con le sue schitarrate irriverenti e un testo prettamente alcolico, si avvicina molto ai principi del bro-country. Anche God Made è molto moderna, per certi versi ricorda lo stile di Jake Owen.

Si ritorna nei ranghi del country tradizionale con Shenandoah, ode alla natura e ai luoghi del cuore, mentre The One My Daddy Found è la classica canzone che celebra l’amore e la gioia per aver trovato l’anima gemella.
The Finger, con quell’ironia tagliente che non può mancare nel country moderno, porta quella spensieratezza indispensabile per dare respiro.
Bryce Leatherwood è venuto per restare, dovrà vedersela con colleghi scaltri e abituati agli scossoni delle classifiche, ma la tempra e la voce soprattutto, di questo georgiano pieno di sogni da realizzare sembrano in grado di dar del filo da torcere.

Mercury (Traditonal Country, Country Pop, 2025)

Gloria Tubino, fonte TLJ, 2025

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