Dopo aver abbandonato, al culmine della maturità e della forza espressiva, l’avventura con i Long Ryders, tra le grandi roots rock bands degli anni ottanta, Sid Griffin si è trasferito in Inghilterra per dedicarsi ad una carriera di basso profilo indirizzata alla ‘riscoperta’ della grande tradizione folk americana. Così sono nati i Coal Porters, combo anglo-americano che, pur non facendo gridare al miracolo, ha sempre proposto una più che onesta serie di dischi incentrati su sonorità acustiche tra folk, country e bluegrass.
A quattro anni dal precedente e dopo un ottimo disco solista Sid Griffin torna con colui che rappresenta il co-leader, il chitarrista Neil Robert Herd, il banjoista Paul Fitzgerald, il contrabbassista Andrew Stafford e la fiddler Kerenza Peacock in un album ancora molto piacevole e contenente alcune pregevoli nuove composizioni. L’iniziale appassionata ed ironica The Day The Last Ramone Died, ode ad una delle rock bands amate da Sid Griffin, la lunga e articolata The Blind Bartender con i contrappunti alla tromba di Eikel Venegas che trasporta la melodia lungo il border messicano avvicinandoli talvolta ai Calexico, il frizzante bluegrass di Chopping The Garlic, uno dei due contributi compositivi di Kerenza Peacock, la deliziosa e bucolica Unhappy Anywhere, il bluegrass dal sapore britannico (scritto da Neil Robert Herd) di The Old Style Prison Break e la bella chiusura di Another Girl – Another Planet sono a mio parere i momenti migliori e arricchiscono un lavoro che riserverà momenti più che gradevoli e divertenti.
Prima SID027 (Country Folk, Folk, 2016)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2016
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