Una carriera caratterizzata da un profondo amore per la tradizione, per la Carter Family, per uno strumento certamente poco utilizzato ma legato indissolubilmente ad un periodo fondamentale nella storia della country music come l’autoharp, ma al tempo stesso influenzata dalle migliori figure femminili tra gli anni sessanta come Joni Mitchell (inevitabilmente) ma anche Carolyn Hester e Mimi Farina.
In poche parole questa è l’essenza di Eileen Kozloff, già membro della Well Tempered String band con cui incise due dischi e ora, con questo interessante Just Words, al terzo sforzo discografico solista, un lavoro che inizia forse un po’ in sordina per poi sbocciare in tutta la sua grazia e bellezza grazie a melodie intense e ad un approccio ‘folkie’ in cui emerge anche profondo rispetto per le grandi voci della tradizione britannica, da Shirley Collins a Sandy Denny, passando per June Tabor e l’irlandese Dolores Keane.
Se Always Wrong From The Heart e Coming Back To You ci presentano un suono più elettrificato ma tutto sommato più ordinario, è con To The River I’ll Go che penetriamo nelle atmosfere più legate al retaggio e al cuore di Eileen Kozloff, con l’autoharp spesso a fare da protagonista, con il supporto del produttore Hank Woji che con le sue chitarre fornisce un adeguato supporto e il violino di Jeff Duncan, la pedal steel guitar di Bob Pastore e la chitarra elettrica di John Kelly ad alternarsi dietro alla leader.
Brani come Asunder, Will You Still Be Mine, Heart’s Back Door, Guitar Man e Threads non fanno altro che confermare quanto detto, indicando la giusta via per apprezzare un’artista dalle doti notevoli che in questo album vengono sottolineate da arrangiamenti impeccabili e spesso perfetti per far risaltare una voce cristallina e un pregevole stile all’autoharp.
Moosi Cowlia 088 (Country Folk, Singer Songwriter, 2017)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2017
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