Nuova prova discografica per questo gruppo della grande famiglia del bluegrass in Repubblica Ceka. Band molto conosciuta ed apprezzata da anni nei vari festival europei dedicati al genere. Nella line up i fratelli Jaromir Jahoda e Zdenek Jahoda rispettivamente al banjo e voci, mandolino e voci. Quindi Jindrich Vinkler a chitarra e voce solista, Pavel Lzicar al contrabbasso, e ultimo ma non ultimo Pepa Malina al violino, tin whistle, voce cori e voce solista nel brano Ikaros.
Subito da notare che tutti i brani sono originali e composti, testo e musica, dal chitarrista Vinkler, eccezion fatta per il già citato Ikaros firmato da Malina. Le liriche sono tutte in inglese (e qui un elogio alla pronuncia dei cantanti) tranne per quello interpretato da Malina e per Nase che sono invece in cecoslovacco.
Tutti i musicisti mostrano una profonda ed attenta padronanza del genere, oltre che del relativo strumento, e della materia tali da sembrare un vera bluegrass band americana. E’ perché li conosco personalmente altrimenti avrei fatto fatica a credere alla loro provenienza europea. Un plauso al violinista che possiede un’arcata bluegrass che se ne sentono davvero poche da questa parte dell’emisfero. Due gli strumentali proposti: Frozen Butterfly del fratello mandolinista, con interessanti influenze di terra d’Irlanda, e Molotow Cocktail del fratello banjoista, altrettanto interessante per originalità e soluzioni armoniche. Tra i brani spicca Bard’s Tale perchè si estranea dalle sonorità delle altre tracks addentrandosi in ambiente irish con risultato ottimamente raggiunto e riuscito.
In conclusione, procuratevi quest’album contattando la band direttamente al loro sito internet, come si dice: vale assolutamente il prezzo del biglietto.
Autoprodotto (Bluegrass Moderno, 2015)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2015
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