La Virginia, sede di una delle più antiche e importanti fiddlers convention, quella di Galax, beneficia di questa splendida antologia contenente materiale d’epoca, con incisioni realizzate tutte negli anni ’20 (tranne una del 1930), sedici tracce per sedici diverse string bands. I prodotti targati County si sono sempre distinti per l’alta qualità musicale e per la competenza, ora queste riedizioni in CD sono ulteriormente migliorate rispetto ai vecchi LP; se infatti i dischi in vinile erano ineccepibili per le scelte musicali, alcune volte purtroppo erano carenti nel riportare informazioni che ogni appassionato considera essenziali: le formazioni delle bands e le date di registrazione, quest’ultime quasi sempre indicate in modo generico. In queste nuove edizioni digitali, il problema assolutamente non sussiste; per ogni pezzo sono citati sia le date di registrazione, sia il nome (dov’è possibile) dei musicisti che compongono le varie string bands, dettagliatissime anche le note di copertina.
Dopo questa digressione, credo doverosa, torniamo a parlare del CD in questione; il contenuto è vario e quindi molto piacevole: si parte col duo clawhammer banjo-fiddle di J.P. Nestor e Norman Edmonds, essi purtroppo incisero solo quattro facciate, tutti duetti in chiave di RE, dei quali solo due vennero pubblicati, Black Eyed Susan e Train On The Island brano dall’atmosfera tesa e vibrante, che appare in questa collezione. Il delizioso due chitarra-fiddle Dr. Lloyd e Howard Maxey, ci presentano la celeberrima The Girl I Left Behind Me antica canzone che risale alla Guerra Civile, di cui esistono decine di versioni (danzata persino da Kit Carson nell’ultimo numero di Tex Willer!!). gli stessi Bull Mountain Moonshiners, string band dal nome stravagante, sono presenti con una bella variante di The Girl I Left…. intitolata Johnny Goodwin.
Altre canzoni della Guerra Civile inserite nell’antologia sono: Sweet Sunny South dei Petterson’s Piedmont Log Rollers e The Johnson Boys dei Grant Brothers, recentemente riproposta dalla Double Decker String Band col titolo di Richmond nel loro penultimo e bellissimo lavoro For An Old Time Call, uscito per i tipi della Marimac Records.
Due fiddle-tunes molto belle, Midnight Serenade e Soldier’s Joy, ci vengono proposte rispettivamente dal fiddler Babe Spangler accompagnato da Dave Pearson alla chitarra, e dal Blue Ridge Highballers guidati dal fiddler Charlie La Prade (un nome molto noto in Virginia all’epoca). Charlie usava un long bow e cioè un archetto più lungo del normale, nella sua versione della famosissima Soldler’s Joy spicca il suo personale stile vigoroso ed aggressivo che, ne sono convinto, non mancherà di colpire i moderni ascoltatori.
Molto interessante si rivela My Name Is John Johanna, una song proveniente dai ‘minstrel show’, qui riproposta in maniera personalizzata da Kelly Harrel conosciuto soprattutto per le sue incisioni di dolci ballate, e compositore di Away Out On The Mountain, poi interpretata dal grande Jimmie Rodgers (probabilmente molti la ricorderanno incisa anche da Tim & Mollie O’Brien nel loro terzo lavoro per la Sugar Hill).
Altre gemme racchiuse in questo volume virginiano sono: Triangle Blues della Roanoke Jug Band, band dal suono piuttosto raffinato, la malinconica e dolce ballad Aunt Dinah’s Quilting Party del Floyd County Ramblers e la simpatica e divertente Old Virginia Reel divisa in due parti, della Fiddlin’ Powers Family che erano una family string band come molte altre incluse in questa collezione; nella prima parte del brano è in risalto l’abilità strumentale dei vari membri della famiglia, con un assolo addirittura di ukulele eseguito da Ada Powers figlia del leader e fiddler della band Fiddlin’ Cowan Powers.
In definitiva: il CD è consigliato a tutti, e non solo per gli appassionati di old time, se poi unirete queste raccolte con i due volumi dedicati all’area dei monti Ozark, avrete un tris formidabile; In attesa di altre collezioni regionali, che mi auguro non tarderanno ad arrivare.
County 3502 (Old Time Music, 1994)
Ivano Ziglioli, fonte Country Store n. 38, 1997