Home sweet home. Casa dolce casa. Il posto dove ovunque debba recarti, per lavoro o per vacanza, ami ritornare. Dove ti attendono i tuoi affetti. Dove custodisci le tue cose più care. Dove ti senti al sicuro. Dove trovi tutto quello che hai raccolto in tutta la tua vita. Dove vorresti essere quando te ne sei allontanato troppo o per troppo tempo. “Home is where the heart is”, dicono…
In un genere musicale come il bluegrass (ma anche l’old time e la traditional country music), intriso com’è di nostalgia, sentimenti umani semplici, stati d’animo conseguenti ad una condizione di solitudine come tristezza e malinconia, vi sono temi che ricorrono con una certa frequenza. Quello della casa, in senso fisico, ma anche metaforico, è forse il più ricorrente.
Questa raccolta include 17 canzoni, tutte registrate per la Rounder (il solito limite delle compilation), tra le mille che sono state scritte e prodotte sull’argomento. E’ una delle più belle raccolte uscite in questi anni, ma solo per ragioni da attribuire alla casualità, non perché il tema ispiri meglio di altri. E’ solo un caso, che quasi tutte le canzoni di The Old Home Place siano bellissime. Ma tant’è…
Con Home Again le meteore Livewire hanno lasciato il segno nella storia del genere. I IIIrd Tyme Out sono sempre bravissimi, quindi anche nella toccante Letter To Home. Who Will Watch The Home Place di Laurie Lewis è stata giudicata migliore canzone dell’anno quando uscì. Old Home Place di J.D. Crowe è tratta da uno dei dischi più importanti di tutti i tempi.
Questo sarebbe, indicativamente, lo standard dei commenti se dovessi descrivere tutti i brani del CD. Vi basti allora sapere che gli artisti coinvolti, tra gli altri, sono Spectrum, Suzanne Thomas, Nashville Bluegrass Band, Cox Family, Longview, Alecia Nugent, Hazel Dickens…
Rounder 11661-0514-2 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2004)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 73, 2004