Country Music Hall of Fame logo

Per la categoria Modern Era la giuria ha votato Kenny Chesney: si tratta di un artista che ha occupato gli ultimi 30 anni della scena musicale con il suo stile che ha subito molte evoluzioni senza mai perdere mordente. Partendo negli anni 90 con un sound tradizionalista si è poi diretto verso le influenze caraibiche di Jimmy Buffett cospargendo la sua musica di salsedine e cocktail in riva al mare.
Anche se ultimamente non combatte per i primi posti delle classifiche rimane uno di quei pochi artisti che da solo è in grado di organizzare un tour negli stadi registrando il tutto esaurito.

Per la categoria Veteran’s Era June Carter è stata una bellissima scelta: la sua famiglia ha creato le basi, sulle quali ancora oggi si vanno rafforzando le convinzioni di un bisogno di un ritorno alle origini. Sua madre Maybelle insieme a sua cugina Sara possono essere considerate le creatrici della musica country. La Carter Family è dove tutto ha avuto inizio, dove la donna assumeva il ruolo principale sulle scene musicali relegando il marito di Sara, A.P. Carter, ad un incarico minore: viste le difficoltà negli anni ‘20 per le donne a condurre una vita pubblica fatta di concerti e registrazioni la cosa più semplice era farsi accompagnare da un uomo, A.P. che in molti casi provvedeva a comporre anche i testi.
June Carter è la musica country, ne ha sposato la parte più profonda, quella che tutto il mondo conosce, anche chi non sa niente di musica country: Johnny Cash.
La loro intensa storia d’amore ha attraversato l’inferno che Johnny nella sua fase autodistruttiva segnata dalle dipendenze, aveva alimentato per anni.
June non è mai stata una cantante da far tremare le classifiche o sconvolgere le vendite degli album, ma è sempre stata presente: entrando nella Country Music Hall Of Fame, nel grande atrio a cerchio campeggia enorme la frase Will The Circle Be Unbroken, una delle canzoni che nessun altro al mondo più di June abbia cantato così tante volte. Sarà bello per i figli Carlene e John ricordare in questa occasione speciale una madre che ancora oggi, nonostante manchi da più di 20 anni, fa tremare e impallidire le nuove generazioni che a fianco a lei molte volte non riescono a reggere il confronto.

Tony Brown, il produttore grazie al quale la musica country è decollata e decine di artisti hanno trovato il successo, verrà accolto nella grande famiglia della Country Music Hall Of Fame.
Nella conferenza stampa, tenuta da Vince Gill, si è voluto sottolineare l’importanza di questo riconoscimento ad un personaggio che non è un cantante ma che ha contribuito fortemente alla diffusione di questo genere musicale grazie anche al suo instancabile entusiasmo e fiuto per le melodie vincenti: più di 100 sue canzoni hanno raggiunto la vetta delle classifiche, 100 milioni di dischi venduti e molte carriere hanno spiccato il volo grazie a lui: basti pensare a Brooks and Dunn, Trisha Yearwood, Reba McEntire, Marty Stuart.
Brown ha contribuito anche a promuove il genere Americana offrendo la sua collaborazione a Steve Earle e Lyle Lovett.
È uno di quei personaggi di cui la musica ha bisogno, molte cose non sarebbero così senza Tony Brown, grazie a lui la musica country ha retto il confronto con altri generi musicali, è uscita da quel cono d’ombra dove molti la pensavano relegata. La musica country ha fatto parlare di sé e lo sta ancora facendo proprio grazie all’incredibile intuito di quest’uomo che ha visto in tanti volti sconosciuti la prossima stella nascente.

1.6.25

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