Arlo Guthrie - Outlasting The Blues cover album

Da tempo il combattivo Arlo, figlio del grande Woody, ha lasciato completamente il campo al mite Arlo, figlio naturale dell’America. Infatti la grinta non è più quella di un tempo e la musica si è addolcita ed ammorbidita. L’ultimo capitolo riguarda la coabitazione con il gruppo dei Shenandoah.

Nel giro di poco più di otto mesi il giovane Guthrie ha pubblicato due album: rispetto al primo One Night, questo secondo sforzo Outlasting The Blues ci sembra più corposo e convincente. Il primo, One Night, era un semplice album registrato in concerto, ma aveva il grave difetto di avere una facciata quasi completamente parlata, ed inoltre non conteneva i testi, negando così qualunque comprendonio ad un ascoltatore che non fosse di lingua inglese.

In questo nuovo album invece Arlo ed i Shenandoah danno una prova più convincente. Il disco è semplice, lineare e ben fatto. Musicalmente intelligente, ha una sua divertente discorsività. Inoltre Arlo è autore di questi tutte le canzoni (se si eccettuano un paio di songs, peraltro firmate da due illustri musicisti: Seeger ed Hoyt Axton), ed i testi (finalmente inclusi) sono piuttosto leggeri, ma assai piacevoli a leggersi.

Certo chi si aspetta il pungente folksinger di Alice’s Restaurant non troverà adeguato ai suoi gusti questo Outlasting The Blues, mentre coloro che cercano del buon country rock, eseguito in maniera ineccepibile, musicalmente godibile, hanno trovato il disco giusto.

Le canzoni, come già detto, sono tutte di buona fattura, l’esecuzione è perfetta e la linea musicale logica. Lo stile è un leggero country rock, condito con classici elementi di musica americana, dal blues allo stile tex-mex. La prima facciata scorre via molto linearmente, e le canzoni hanno tutte un logico filo conduttore, anche dal punto di vista melodico: da Prologue ad Epilogue, con il piacevole intervallo di Wich Side e della fluttuante Wedding Song.

La seconda facciata è più solida, anche perché vi è un maggior impegno a livello strumentale: Sailing Down This Golden River è un ottimo brano di Pete Seeger, reso con estrema pulizia e vivacità, con una ritmica azzeccata. Telephone è spiritosa, mentre Underground ha un forte sapore di sixties, e Drowning Man e Carry Me Over fanno da giusta cornice. Conclude l’album la stupenda Evangelina, una singolare ballata di Hoyt Axton, un musicista molto sottovalutato, reso da Arlo e soci in una versione degna dell’originale.

Warner Brothers 3336 (Country Rock, 1979)

Paolo Carù, fonte Mucchio Selvaggio n. 22, 1979

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