Barry Berrier - First Time With Feeling cover album

Atteso esordio solistico di Barry Berrier, una delle voci più calde e quasi confidenziali del panorama bluegrass. “Ma atteso da chi?”, direte voi (vero che lo dite?), e potreste avere quasi ragione, dato che il nome di Berrier non è dei più noti. Atteso da me, può essere una risposta, e aggiungerei anche da tutti coloro che hanno seguito la carriera di questo chitarrista (molto ritmico) e cantante (molto solido) fin dagli inizi o quasi: prima con i Summer Wages, grande band dei primi anni ‘80 (tre LP per la Rebel), che vedeva a banjo e mandolino gli ora famosi Craig Smith e Rick Allred, e nel contempo con gli Easter Brothers (gospel legends, dicono le note di copertina), poi per un paio d’anni bassista con i Bluegrass Cardinals, infine, dal 1991, con i Lost & Found, e scusate se è poco.

In questi anni Berrier ha saputo coltivare una voce naturalmente calda e duttile, e si è trovato uno stile personale anche se versatile, adatto al bluegrass più vero (che peraltro aveva più occasioni di sparare fuori con i Summer Wages che non ora con i Lost & Found…),ma soprattutto in grado di brillare su pezzi rilassati, a cui sa dare vivacità, o lenti, in cui sa essere deciso e sostenere il ritmo. First Time With Feeling è una bella collezione di canzoni poco o niente affatto sentite in precedenza, prevalentemente prese di peso dal country più tradizionale (Hank Thompson, John Anderson, Whitey Shafer, Wayland Holyfield, financo Willie Nelson sebbene già covered da Del McCoury), anche se non mancano pezzi scritti da bluegrassari DOC come Glenn Lawson o Rick Allred.
Con Berrier, che gestisce ottimamente la chitarra ritmica, sono molti sidemen illustri, da band di spicco: Mike Anglin e Scott Vestal (Continental Divide) a basso e banjo, John Wayne Benson (III Tyme Out) al mandolino, Aubrey Haynie (ex Con­tinental Divide e Clint Black) al violino, Shawn Lane e Rob Ickes (Blue Highway) a tenor e dobro rispettivamente, più i cameo di David Parmley e Dan Tyminski alla chitarra in un paio di pezzi. La produzione di David Parmley è perfetta per convogliare il gusto ineffabile di Berrier in arrangiamenti vivaci ma ben dosati, con un suono a dir poco perfetto, quale possiamo (o purtroppo, per ora, potevamo…) aspettarci da Tim Austin e Doobie Shea Studios. Raccomandato.

Pinecastle PRC1O52 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 1996)

Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 36, 1997

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