Becky Buller, fiddler di ottima caratura, è uno dei pilastri dei Liberty Pike, band di accompagnamento di Valerie Smith. Nonostante la ancora giovane età Becky ha un curriculum di tutto rispetto e un nome apprezzato profondamente dalla comunità bluegrass. Dopo le prime esperienze negli Appalachian Trail e gli studi alla East Tennessee State University (fucina di talenti musicali straordinaria) Becky Buller ha maturato uno stile personale e soprattutto una capacità compositiva che ha attratto molti grandi del genere. Così molti suoi brani sono finiti nel repertorio di nomi del calibro di Doyle Lawson & Quicksilver, IIIrd Tyme Out, Rhonda Vincent, Mark Newton Band e David Parmley solo per citarne alcuni.
Nel 2003 l’autoprodotto Rest My Weary Feet l’ha vista debuttare in prima persona, e ora Little Bird mostra i molteplici aspetti di un’artista capace di incarnare molto efficacemente l’essenza della musica acustica contemporanea. Buon tocco strumentale (pur non eccedendo in virtuosismi, ma preferendo un tocco caldo e d’atmosfera), voce ricca di dolcezza e con un timbro piacevolissimo e un maturo songwriting sono caratteristiche che contribuiscono a rendere Little Bird un trampolino di lancio convincente nel mondo bluegrass. La presenza di affermate star come Adam Steffey e Wayne Benson al mandolino, Rob Ickes al dobro, Andrea Zonn al fiddle, Ron Block alla chitarra acustica e Carl Jackson alle armonie vocali non condiziona particolarmente il risultato, merito della grande sensibilità di Becky Buller e del buon lavoro di Rich Adler, noto producer di Nashville.
On The South Dakota Wind firmato in compagnia di Valerie Smith, Opal, Ruby & Pearl con Carl Jackson, la title-track Little Bird, i tre gustosi strumentali (Clivus Mulchum, Soddy-Daisy e Where The Rivers Divide) e la gospel oriented Take Me Over Jordan sono i picchi ispirativi di un lavoro consigliato non solo ai bluegrass fans ma anche a tutti coloro che hanno un debole per le sonorità acustiche in generale.
Bell Buckle BBR-015 (Bluegrass Moderno, Country Acustico, 2004)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2005
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