Bill Erickson – Blood Mixed With The Dust cover album

La Binky porta alla luce piccoli tesori che sovente sono stipi traboccanti delizie emozionali in grado di soddisfare ogni estimatore della canzone d’autore americana. Ora tocca a Blood Mixed With The Dust di Bill Erickson, un songwriter con uno scripting adulto le cui ballads hanno spessore e raccontano esperienze personali e il suo mondo.
La produzione dei suoni ricorda un pó Bob Childers o Tom Skinner ed è un marchio dei prodotti Red-Dirt di casa Binky: nessun sovrarrangiamento, nessun volume travolgente, un sound elettroacustico mai sfacciato che brilla per la semplice incisività delle soluzioni strumentali davvero essenziali, ma che esalta le qualità vocali di Erickson e dà la giusta apertura alle sue songs.
Nel baule di Bill Erickson non troveremo capi firmati o quotidiani finanziari, ma, tra una camicia a scacchi e un paio di jeans, tra due corde di chitarra e un pugno di terra dell’Oklahoma, troveremo nascosti sul fondo appunti per canzoni segrete e i santini di Ramblin’ Jack Elliott, Guy Clark, John Prine (a cui deve non poco) e perché no? anche un po’ dello Steve Earle di Train A Comin. Riferiamo che, come per altri coinquilini del condominio Red-Dirt, anche qui incontriamo sparsi qua e là Tom e Craig Skinner, Bob Childers, Monica Taylor, Greg Jacobs, Scott Evans, il violino di Benny G. Craig, la chitarra e il mandolino di Gene Collier, il dobro di Roger Ray e il basso acustico di Dan Hoffstatter. Tra i brani ascoltati segnaliamo l’ouverture di Blood Mixed…, Fields To Love, la bella Two Bits e un’eccellente Feelin That Makes a più voci. Blood Mixed With The Dust, un ottimo CD pervaso di talento e onestà. Acquisto consigliato.

Binky 1018 (Singer Songwriter, 1998)

Claudio Giuliani, fonte Out Of Time n. 29, 1998

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