Bill è al suo secondo album, dopo l’eccellente debutto di Blood Mixed With The Dust del 1998, già su Binky, registrato con il suo gruppo, i Migrant Workers.
Questo Kosoma è la conferma delle sue origini folk e di quanto egli ne sia orgoglioso. Strumentazione prevalentemente acustica ed un pugno di amici fidati, fra i quali il virtuoso e pluristrumentista Mike West, l’asse da lavare (washboard fa molto più fico) di Myshkin, gli strumenti a corda di Jeff Burke, il fiddle di Gina Forsyth e le armonie vocali di Laura Freeman.
L’elaborato musicale che ne esce è un prezioso esercizio acustico sulle orme di un altro Okie illustre: Woody Guthrie, che viene anche menzionato nella ipnotica ballata Room 22, reminiscente della melodia della dylaniana Masters of War.
Di tutt’altro peso specifico è invece la spiritosa Wish I Was A Fish, mentre il title-track si rivela una narrazione in perfetta chiave folk. Sullo stesso filone si snodano poi i quadretti di This Heart Of Mine, Hillbilly Reggae Girl sviluppata da basso acustico e mandolino, il tributo a Hank Williams Sr. di Last Name Is Williams, la delicata Gustav’s Song, suonata in punta di dita.
Concludono il menu di questa piacevole conferma Nobody Knows, Don’t Care Where We Spend Christmas, Pay Close Attention e Strike Me Dead If It Ain’t True, tutte accomunate dal profondo amore di questo coraggioso signor nessuno che si ostina a fare musica per il piacere proprio e di tutti coloro che vorranno prestare attenzione a lui ed alla sua chitarra acustica: noi ci siamo, Bill.
Binky 1029 (Alternative Country, 2003)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 71, 2004