Blue Dogs - Halos & Good Buys cover album

Con soli otto albums all’attivo in tredici anni, i Blue Dogs, originari del South Carolina, non possono certo essere accusati di inflazionare il mercato e la loro parca produzione rappresenta un vero e proprio cruccio per quanti hanno avuto il piacere di ascoltarli almeno una volta.
Bobby Houck (voce solista e corista, chitarra acustica ed armonica), David Stewart (voce corista e chitarra elettrica), Hank Futch (voce solista e corista e contrabbasso elettrico) e Greg Walker (batteria e percussioni), aiutati per l’occasione dall’ex-Blue Doghs Daren Shumaker (voce corista, mandolino e chitarra acustica) e dal rodato amico e collaboratore Buck Bradberry (voce corista) propongono un sound poliedrico, in quanto lo script è decisamente accostabile ad un rock molto vicino alle radici, mentre la strumentazione è principalmente acustica e fortemente reminiscente delle armonie create dalle sonorità tipiche del bluegrass, ma non mancano i riferimenti vocali agli impasti che hanno caratterizzato la vocalità di un certo rock westcoastiano (CSNY, Eagles e Poco su tutti – ascoltate le armonie vocali in Janie And Me).

Il risultato è estremamente accattivante a cominciare dall’iniziale What’s Wrong With Love Songs, ariosa ballata elettrocaustica contrappuntata dal mandolino.
Si prosegue con un piacevole esercizio a metà fra rock e tradizione rurale dal titolo Wrong Love At The Right Time, per proseguire con Mr. Rain dal ritmo spezzato e nervoso, con vaghe reminiscenze del disco unplugged dei Lynyrd Skynyrd.
L’esperienza rappresenta una qualità che solo il passare del tempo consente di avere ed è proprio la messa a frutto di tante one-night stands che permette di partorire gioiellini quali Half Of My Mistakes, Make Your Mama Proud, Four Winds, Always As We Know It, Your Sweet Love, Walter (ripescato dal lontano CD omonimo), My Forever You e Baby’s Coming Home.
Una menzione particolare per Cosmic Cowboy, vera e propria ‘knock-out song’ del disco, con un ritornello infingardo e sornione, che si insinua nel cervello e non ne esce più.

Black River 108 (Alternative Country, 2004)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 73, 2004

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