Parlare di bluegrass anche se non di recentissima pubblicazione non può che far piacere soprattutto se si tratta di bluegrass made in Italy. A regalarci questa rarità nel panorama musicale italiano è una band milanese, che ha suonato un po’ dappertutto tra USA e Europa, i Bluegrass Stuff, guidati dal mandolinista Massimo Gatti e composti da Dino Barbè (banjo), Perry Meroni (chitarra e voce), Dario Caremoli (chitarra) e Stefano Cavalloni (contrabbasso).
The Live Album, questo il titolo del disco, è la prova di come un genere di nicchia come il bluegrass possa trovare una sua dimensione in un territorio diverso dagli States divertendo l’ascoltatore medio. In questo disco i Bluegrass Stuff con dedizione e passione rileggono quattordici classici della musica bluegrass. Il repertorio va dal Bill Monroe dell’iniziale I’m Going Back To Old Kentucky e del travolgente strumentale Bluegrass Breakdown, a Lester Flatt e Earl Scruggs di Don’t Get Above Your Raising e My Little Girl in Tennessee, il tutto condito da ottimi intrecci vocali e da un gusto vintage degli arrangiamenti.
In tutte le tracce protagonisti indiscussi sono il mandolino di Massimo Gatti e il banjo di Dino Barbè che sfoggiano un bell’interplay nelle tracce più veloci mentre note più soffici nelle ballads in cui brilla anche la voce di Perry Meroni, particolarmente a suo agio con brani come I’ll Just Pretend e il vecchio traditional The Wreck Of The Old 97.
Una nota di colore finale e se vogliamo anche una curiosità è la presenza di una gost-track, It’s Now Or Never, ovvero la versione inglese de O’ Sole Mio, con la presenza di un insospettabile Francesco Salvi nelle vesti di presentatore.
Arcipelago ARC 0201 (Bluegrass Tradizionale, 2001)
Salvatore Esposito, fonte TLJ, 2005