Storica band del panorama bluegrass italiano con il punto di riferimento di molti mandolinisti italiani, quel Massimo Gatti che con estrema disinvoltura passa dal suonare brani jazzy e gipsy a grismanate, dal bluegrass tradizionale a quello moderno. A fargli ottima compagnia il solido chitarrista Leo Di Giacomo, la pietra miliare Dino Barbè al banjo, Ignazio Sanfilippo (ora sostituito da Icaro Gatti figlio di Massimo) al contrabbasso e la voce calda e perfetta di quel personaggio di simpatia che è Perry Meroni. Come ospiti Dulio Galletti al fiddle, Phil Leadbetter al dobro e Ugo Binda alla chitarra gipsy nel rifacimento di Tu Vuò Fa L’Americano.
E sottolineo subito il brano appena citato e la title track Volare che sono qui riproposte in versioni a cui vanno tutti i miei complimenti. Tre gli strumentali Road To Louisville, Bluegrass Stuff Breakdown e The Barn che portano la firma di Massimo Gatti. Per tutti vale la pena di dire che la freschezza e l’allegria che ne scaturisce sono una bella linea comune. Chiude il lavoro un classico Big Spring di Bill Monroe che ancora una volta ci fa capire quanto questi Bluegrass Stuff possano insegnare in Europa come si suona il bluegrass con la b maiuscola. Non a caso la loro biografia è ricca di premi ricevuti nei vari festival.
E’ un album assolutamente da avere. Tra l’altro molto bella ed originale anche la copertina che ispira da subito simpatia e ben predispone all’ascolto.
Arcipelago ARC 0801 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2009)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2010