Cambio di etichetta già al secondo lavoro, dopo il debutto (Dreams And Saturday Night) su Asylum Records che non aveva entusiasmato nonostante i buoni propositi del giovanotto, la sua piacevole impostazione vocale rock, il suo stesso timbro nasale che ricordava certo country-rock un po’ alla Steve Earle, e una miscela musicale che si discostava dal tipico sound nashvilliano di questi anni ’90. Poteva quindi rivelarsi una felice alternativa al suono spesso ripetitivo prodotto in quella città. Con i mezzi a sua disposizione per Desire Road avrebbe potuto, anzi dovuto, confermare tale aspettativa, ma non è pieno centro. Anzi, forse soltanto un’altra ‘mezza’ delusione.
Perché potesse essere giudicato per quello che è, ovvero un onesto e leggero dischetto di country-rock, il giovane Bob avrebbe dovuto inciderlo con la sua band soltanto. Invece il fortunato ha avuto tra le mani nomi quali Paul Deakin e Raul Maio (Mavericks), l’asso del piano Pig Robbins, Gary Tallent della E-Street Band, Sam Bush (!), Joy Lynn White e il mago James Burton. E tutto questo bendidio per incidere un CD che presto verrà dimenticato.
Se fossi amico suo gli consiglierei di trovarsi tre validi elementi e un vecchio Volkswagen per mettersi sulla strada degli honky-tonks per almeno un paio di intensi anni on stage, ma siccome sono solo amico vostro vi consiglio di indirizzare diversamente le 35.000 lire necessarie per Desire Road.
Curb CD-037 (Country Rock, Alternative Country, Traditional Country, 1997)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 38, 1997