Buddy & Julie Miller arrivano fìnalmente al primo album di coppia, dopo essere da anni marito e moglie nella vita reale. Entrambi con numerose esperienze discografiche alle spalle, le ultime delle quali realizzate per la Hightone, hanno da anni una crescita artistica continua che li ha portati ad essere un punto di riferimento sicuro per i cultori dell’alternative country. Buddy, attivo sin dai tardi sixties, come autore, interprete, arrangiatore e bandleader (da gruppi minori sino a Jim Lauderdale per arrivare a Emmylou Harris e Steve Earle), la più giovane Julie, ha esordito alla fine degli anni ’80, come autrice ed interprete, carriera culminata con i notevoli Blue Pony e Broken Things per la Hightone con la collaborazione del marito.
Curioso come l’autorevole No Depression e la stampa americana specializzata abbiano dedicato loro spazio con anni di ritardo rispetto a quella italiana. Ma non ci arroghiamo certo il merito di scoprire l’evidenza e torniamo a questo album di coppia che, invece di percorrere agevoli vie battute da familiari sonorità country, si inerpica, attraverso bei brani originali composti da Julie, sulle più impervie e difficili vie della tradizione.
Grazie a belle sonorità elettro-acustiche, che coinvolgono musicisti del calibro di Donald Lindley,
Phil Madeira, Brady Blade, Byron House, Gary Tallent, Larry Campbell, la Harris e Joey Spampinato, Buddy & Julie spaziano tra sonorità rurali old-time della musica americana e il folk e il blues.
Il country, nelle sue antiche forme in purezza, ne è parte integrante, e il rock o sonorità elettriche non sono inquinanti dello spirito dell’opera. Le covers sono d’autore, Dylan, Thompson e Utah Phillips e, in tante ballate di qualità, la bella e calda voce di Buddy ben contrasta con la più esile ed acerba vocalità della moglie.
Hightone HCD 8135 (Singer Songwriter, Alternative Country, 2001)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 40, 2002
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