Un bel disco questa proposta di ‘nuovi classici per il mandolino bluegrass’ contenente dodici composizioni originali dello stesso Baldassari e di altri compositori.
Il sound é molto accattivante, visti anche i musicisti che hanno partecipato al lavoro. Baldassari non la fa da padrone, ma lascia tutto lo spazio che meritano agli altri.
Al fiddle si alternano Aubrey Haynie, del quale in una vecchia recensione del suo Doin’ My Time avevo apprezzato il suono, l’arcata, il fraseggio (il tutto con un pizzico di invidia); Richard Greene, per il quale non servono note di alcun tipo; e poi ancora Robert Bowlin, Randy Howard, Glen Duncan, Richard Kriehn e Antoine Silverman.
Alla chitarra c’è il raffinato David Grier, sostituito in alcuni brani da Robert Bowlin o Kenny Smith. Al banjo troviamo soprattutto Steve Huber, poi Billy Rose e Mike Munford. Il basso se lo giocano Dennis Crouch, Mark Schatz, Buell Neidlinger, Missy Raines e David Spicher.
I brani: dei dodici brani compresi nel CD, ci sono un valzer, quattro moderati e due lenti che rientrano nei canoni del bluegrass classico; tre brani sono sul progressivo; uno ha le caratteristiche della fiddle-tune; infine uno é un tre quarti dedicato a Monroe (It’s Raining The Blues … for Bill Monròe), forse il brano peggiore del disco, non tanto per il brano in sé quanto per la noia di otto minuti e venticique secondi di un valzer lento, sottolineato (si fa per dire) da un certo punto in poi dai vocalizzi di Sonya Isaacs.
Conclusione personale: il titolo é presuntuoso, nessuno dei dodici brani, per quanto piacevoli e ben eseguiti, mi sembra meritare l’attributo di ‘nuovo classico del bluegrass’: si tratta di brani troppo simili ad altri mille e suonati in modo troppo simile ad altri duetremila brani bluegrass per essere considerati in quel senso.
Ma il disco in assoluto merita.
SoundArt SAR-1252 (Bluegrass Tradizionale, 1998)
Mariano De Simone, fonte Country Store n. 53, 2000
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