Mentre i suoi compadres Joe Ely e Jimmy Dale Gilmore sembrano aver raccolto, proprio negli anni ’90, il meglio dalla loro lunga carriera, Butch si è mantenuto in una posizione defilata, coltivando, al solito, svariati interessi in quel di Terlingua, Texas. I cultori della musica texana cantautorale sobbalzeranno dalla sedia alla notizia di un nuovo album di Butch Hancock cui, per buona misura, si accompagna la ristampa del celebre doppio album del ‘79, The Wind Dominion, in un singolo CD.
Lo spirito di You Coulda Walked Around The World, dalla lunga canzone parabola sugli abitanti della terra (Child Of Mother Earth) che chiude l’album, ci riporta al Butch dei solitari primi lavori come West Texas Waltzes & Dust.. o A Spare Odyssey.
Voce e chitarra, qualche volta armonica, sono le componenti di questa spartana produzione per la sua Rainlight curata da Butch stesso con Joe Ely ad Austin. Non c’è altro, ma piano piano ci accorgiamo che per gustare le folk-ballads di Hancock non serve altro. Riflessioni sull’universale o sul significato della vita, Chase e Hidin’ In The Hill, e sul personale o il particolare, il Texas ovviamente, si alternano nelle descrittive songs di Butch. L’amore per la natura in ogni sua forma, per le solitarie riflessioni che ispira, sono le altre componenti della vena poetico musicale di un songwriter crepuscolare e romantico.
Gli essenziali e scarni arrangiamenti per voce, sempre più espressiva e matura, e chitarra, impalpabili come il vento del deserto ma che modellano ogni brano con straordinaria maestria, bastano ad ogni necessità espressiva, rendono compiuta ogni canzone. La ripresa della drammatica Low Light Of Town, scritta per il Texas musical Chippy, è emblematica in tal senso. La solitudine e l’unplugged sono il quotidiano di un Texas-hero.
Rainlight RLT 037 (Singer Songwriter, 1998)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 26, 1998