Quanti si ricordano di Carolyn Hester alzino la mano! Non molti, vero? Eppure questa bionda texana di Waco negli anni ’60, pur senza raggiungere la popolarità delle Joan Baez e delle Judy Collins, era una delle muse dell’allora dominante folk revival statunitense.
Già moglie di Richard Farina, la Hester fu tra i primi artisti americani ad esibirsi regolarmente in Europa ed in quell’epoca realizzò alcuni pregevoli album per la Tradition e la Columbia (uno dei quali ospitava un giovane Robert Zimmerman all’armonica) prima di far perdere le proprie tracce. In realtà Carolyn Hester non è mai scomparsa dalle scene ma è soltanto tornata nel natio Texas dove, oltre ad aver diretto per qualche tempo il festival folk di Kerrville, ha ripreso a lavorare come cantautrice nei circuiti locali.
Warriors Of The Raimbow è il suo primo Lp dopo alcuni anni di silenzio discografico e contiene perlopiù sue composizioni originali, alcune delle quali scritte insieme all’attuale marito Dave Blume. L’album, come espresso chiaramente nella busta interna, è dedicato agli Indiani d’America e molte canzoni sono infatti derivate o ispirate alle loro leggende e credenze, in particolare a quelle che più sono in relazione al loro innato rispetto per la natura. Da ciò scaturisce palese l’intento della cantautrice texana, ovvero di farsi portavoce di un messaggio prettamente ecologico che auspica senza tante metafore ad un futuro in cui sia posta fine alla distruzione della terra e delle sue bellezze naturali.
Un simile messaggio può far supporre che le strutture musicali siano in generale semplici o poco ricercate: invece il disco, dal punto di vista musicale, risulta estremamente diverso e sorprendente, poggiando sì sulla chitarra acustica della Hester ma anche e specialmente sulle tastiere e le percussioni elettroniche di Blume. Il risultato è invero assai singolare, talora persino affascinante nel suo incedere moderno e quasi ipnotico, ma non tutto è perfetto. In più di un’occasione infatti le tastiere sembrano decisamente invadenti soffocando talmente la voce della cantante che inevitabilmente si sente il bisogno di un maggior numero di episodi come Fiercest Freedom Fighter, ove l’atmosfera si fa decisamente più leggera e rarefatta.
Al di là di queste pecche però Warriors Of The Raimbow è un lavoro sufficientemente interessante e soprattutto audace. Carolyn Hester difatti ha avuto il coraggio di cercare soluzioni nuove e diverse, che offrissero cioè un’alternativa allo stereotipo più accomodante del tipico cantautore folk urbano.
Pur nella sua discontinuità è inoltre in grado di elargire diversi episodi pregevolissimi, non solo sotto il profilo poetico, come la già citata Fiercest Freedom Fighter, sicuramente l’apice del disco, oppure I Have A Dream, ispirata ad un celeberrimo discorso di Martin Luther King, e l’ariosa The Sunny Southwest.
Outpost OR-050586 (Singer Songwriter, 1987)
Massimo Ferro, fonte Hi, Folks! n. 31, 1988