Secondo album per questa corista-autrice rivelatasi con lo stupendo Porch Songs. Realizzato con mezzi spartani, se una registrazione in presa diretta su un DAT si può definire tale, Cathryn Craig è la sublimazione del tanto ripetuto: “far di necessità virtù”. La Craig confeziona una nuova serie di folk-oriented country ballads acustiche con poca produzione ma incredibili risultati. Dopo aver realizzato una sorta di ‘Texas Campfire’ ben registrato, non era facile ripetersi, ma Cathryn, grazie alla sua preziosa stoffa, confeziona un abito dal taglio elegante e gradevolissimo. Sono ancora una volta co-responsabili due inglesi, il cantautore, produttore e fidanzato Gary Hall, mandolino e percussioni, e Mark Wilkinson, chitarra, dobro, basso e mandolino, che con Chris Bauer, dobro, realizzano questo progetto ‘Made in the alternative Nashville’.
L’omonimo album di questa cantante-chitarrista è la celebrazione di un sapido country unplugged. Ci troviamo di fronte ad un prezioso dobro-guitar-sound acustico di immacolata purezza e di assoluta bellezza. Sonorità che aggiungono fascino alla bella e passionale voce di Cathryn Craig e valorizzano al massimo le sue nuove ballads. La formula di Porch Songs si fa apprezzare ancora una volta non solo per le doti vocali della protagonista, per la grazia e la sensibilità con cui si porge, ma, soprattutto, per lo spessore della scrittura. Nonostante la più modesta ambientazione, la Craig cesella country-ballads intelligenti, delicate, tanto ricercate e vere, da reggere il confronto con personaggi come la Carpenter. Le idee e le cose da dire sono inversamente proporzionali ai mezzi a disposizione; anche per questo affascina ancora di più la semplicità e la grazia di questa Cenerentola-country. Ancora una volta, come nelle favole, la ‘povertà’ esalta la virtù.
Goldrush Gold 002 (Singer Songwriter, 1997)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 24, 1997