Charles River Valley Boys – Beatle Country cover album

Quasi 30 anni fa usciva un album “senza annotazioni, confezionato in modo strano, con un titolo confusivo e promosso in modo ingenuo”. Beatle Country, divenuto poi un oggetto di culto per i bluegrassari e venduto a 35, 50, 75 dollari come minimo, era stato concepito dai quattro Charles River Valley Boys edizione 1966 (col fondatore Bob Siggins, banjo, c’erano il grande Joe Val al mandolino, il chitarrista Jim Fields e il contrabbassista Everett A. Lilly, tutti dell’area di Boston), e prodotto con lungimiranza da Paul Rotchild, A & R man dell’Elektra.
Combinazione niente male: musicisti bluegrass del Massachusetts, produttore di Nashville, casa discografica di New York usualmente specializzata in roba tipo Judy Collins, copertina da art director di New York, promozione che parla di ‘country western’, uscita sul mercato nel bel mezzo della beatle-mania più sfrenata. C’era di che affossare disco e gruppo. Ma la band era buona, decisamente ‘contemporanea’ come suono (quindi adatta a riproporre pezzi non molto country), e diversa dalla maggioranza delle altre bluegrass band per una notevole attenzione all’arrangiamento, al capire cosa conservare del suono bluegrass e cosa del suono Beatles.

Quindi anche il disco era buono, al punto che riascoltarlo oggi non lascia la sensazione di ‘datato’ che molti altri album ‘revival’ di bluegrass possono dare. Aiutano anche molto la classe vocale e strumentale di Joe Val, il livello dei sidemen e il suono curato, ma fondamentalmente il segreto di Beatle Country sta, per me, nell’intelligenza con cui i Charles River Valley Boys hanno affrontato i pezzi, ora classici, che di bluegrass avevano ben poco. Sembra facile arrangiare I’ve Just Seen A Face con banjo e mandolino: difficile, però, renderlo in maniera ‘naturale’…. Vi incuriosirà di certo.

Rounder CD SS 41 (Bluegrass Tradizionale, 1995)

Silvio Ferretti, fonte Out Of Time n. 10, 1995

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